Le azioni Volkswagen hanno chiuso la seduta di borsa di ieri sotto i 92 euro, circa 1 euro in meno rispetto allo scorso venerdì. La prima reazione del mercato alle misure draconiane di contenimento dei costi che sono state annunciate dal management del gruppo tedesco non è quindi stata delle migliori.
Come hanno messo in evidenza alcuni trader è come se il mercato avesse inteso il maxi piano di riduzione dei costi del colosso automotive teutonico (è prevista anche la chiusura di ben tre stabilimenti auto in Germania) come usa sorta di presa d’atto dello stato di grave crisi dell’industria automobilistica piuttosto che come un tentativo di uscire dalle sabbie mobili. Ad ogni modo questa potrebbe essere solo la reazione di pancia da parte dei trader e per comprendere quale sia loro effettiva valutazione sarà necessario attendere i prossimi giorni. Come reagiranno le azioni Volkswagen al maxi piano di riduzione dei costi che comprende tagli al personale, chiusure di stabilimenti, delocalizzazioni in altri Paese fuori dalla Germania ovvero tutta una serie di provvedimenti che sono una novità per il gruppo Volkswagen fino a pochi mesi fa simbolo della solidità dell’industria tedesca?
A prescindere dall’andamento del titolo una cosa è certa: di certo la quotata farà i conti con una discreta volatilità nel medio termine. Questa è sempre una buona notizia per i trader anche perchè possono speculare sul titolo non solo al rialzo ma pure al ribasso attraverso strumenti derivati come i CFD.
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Le azioni Volkswagen hanno perso il 21% nel 2024
Se i dati sulle immatricolazioni auto in Germania e nell’area europea certificano la crisi di Volkswagen in quanto azienda, l’andamento in borsa dei prezzi certifica invece la crisi delle azioni Volkswagen. In effetti, come si può anche vedere dal grafico in alto, la quotata tedesca nell’ultimo mese ha perso il 4 per cento. Prestazione ancora peggiore se si allarga in frame temporale. Rispetto a sei mesi fa il rosso è del 24 per cento, rispetto ad un anno fa del 15 per cento e da inizio anno del 16 per cento.
Insomma l’andamento delle azioni Volkswagen non sarà terribile come quello di Stellantis ma non è neppure lontanamente paragonabile a quello molto incoraggiante delle azioni Renault che, tra l’altro, proprio di recente hanno nuovamente messo le ali grazie ad una buona trimestrale.
Teoricamente le azioni Volkswagen sono quindi a buon prezzo. Con il lancio del piano di taglio dei costi, il management punta a far tornare l’ottimismo tra gli investitori. Se ci dovesse effettivamente riuscire, comprare ai prezzi attuali potrebbe rivelarsi una strategia profittevole in caso contrario assolutamente no perchè l’emorragia del titolo proseguirebbe.
Volkswagen chiuderà tre stabilimenti in Germania
Il piano di taglio dei costi annunciato dai vertici di Volkswagen è lacrime e sangue. Con l’obiettivo di risparmiare 4 miliardi di euro, il gruppo andrebbe a chiudere ben tre stabilimenti presenti in Germania ridimensionando tutti gli altri. Non solo ma nei piani del colosso tedesco c’è anche un taglio del 10 per cento dei salari e un congelamento degli stessi per almeno due anni. Nessun dipendente sarebbe escluso da questa riduzione delle remunerazioni.
Per adesso non ci sono indiscrezioni su quali potrebbero essere gli stabilimenti destinati ad essere chiusi. Attualmente Volkswagen impiega circa 120.000 persone in Germania e, di queste, ben 60.000 sono attive presso la sede centrale di Wolfsburg. Gli stabilimento Volkswagen presenti in Germania sono 10 di cui 6 in Bassa Sassonia, tre nella Sassonia Orientale e uno nell’Assia. Al livello globale, invece, la flotta di Volkswagen è fornata da 114 stabilimenti di produzione ubicati in 19 Paesi europei e in 10 Paesi tra Nord e Sud America, Asia e Africa.
La decisione di varare un duro piano di ridimensionamento dei costi è arrivata dopo ben 2 profit warning lanciati dal management negli ultimi mesi. A pesare sulla quotata tedesca non è solo la forte concorrenza cinese ma anche l’altissimo costo dell’energia causato dalla rottura dei rapporti di fornitura con la Russia e dall’altrettanto alto costo del lavoro. Una domanda debole di auto sia in Europa che Cina e la transizione verso l’elettrico puro oramai rivelatasi un flop sono gli altri motivi alla base della crisi del colosso automotive tedesco.
Comprare o vendere azioni Volkswagen?
Come abbiamo anticipato in precedenza solo il tempo potrà dire se il piano di contenimento dei costi basterà a rilanciare Volkswagen come casa automobilistica e come titolo quotato in borsa.
Dal punto di vista dell’analisi tecnica, almeno per adesso, c’è ben poco da festeggiare. Il titolo sembra proprio avere un’impostazione decisamente ribassista con le vendite che potrebbero portare i valori prima a 90 euro e poi, in caso di proseguimento del calo, anche verso i minimi di periodo a quota 87,7 euro. Attenzione perchè se anche questo supporto dovesse essere violato, allora le quotazioni potrebbero crollare anche verso il bottom del 2020 ubicato in area 80 euro. Solo con il superamento delle più recenti resistenze, Volkswagen potrebbe avere lo spazio per riportarsi attorno a quell’area dei 100 euro raggiunta nel mese di settembre e avente una valenza soprattutto di tipo psicologico ancora più accentuata a seguito proprio del recente annuncio sul piano di contenimento dei costi.
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