Il Regno Unito ha annunciato di aver congelato beni appartenenti a due oligarchi russi per un valore di 13 miliardi di dollari. A finire nel mirino di tale iniziativa sono stati Eugene Tenenbaum e David Davidovich, due stretti collaboratori del noto miliardario russo Roman Abramovich, in quella che è stata la più grande azione di congelamento dei beni nella storia britannica, secondo un portavoce del governo.
La mossa giunge dopo che le autorità del paradiso fiscale offshore di Jersey avevano congelato beni valutati a più di 7 miliardi di dollari sospettati di essere collegati ad Abramovich, portando il valore combinato dei beni a oltre 20 miliardi di dollari. Oltre al congelamento delle proprietà, solo a Davidovich (e non a Tenenbaum), è stato vietato di viaggiare in Gran Bretagna. I funzionari britannici hanno detto che la sentenza di Jersey contro Abramovich e le azioni del Regno Unito contro Tanenbaum e Davidovich sono state coordinate.
“Stiamo stringendo la morsa sulla macchina da guerra di Putin e prendendo di mira la cerchia di persone più vicine al Cremlino“, ha detto il ministro degli Esteri britannico Liz Truss in una dichiarazione che annuncia il congelamento dei beni. “Continueremo con le sanzioni finché Putin non fallirà in Ucraina. Niente e nessuno è fuori dal tavolo”.
L’Inghilterra, e in particolare Londra, è stata a lungo un hub per la classe miliardaria post-sovietica della Russia, e diverse proprietà di riferimento nelle zone più alla moda della città servono come seconde case per gli oligarchi russi. Tuttavia, la guerra della Russia in Ucraina e la risposta internazionale ad essa sta minacciando la sicurezza finanziaria che le sterline britanniche e le ricchezze immobiliari una volta rappresentavano per gli oligarchi più ricchi della Russia.
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