Come abbiamo messo in evidenza nell’articolo dedicato alla cronaca del giorno (qui il link), sono le banche a soffrire di più sul Ftse Mib. Tra le tre peggiori quotate, infatti, ben due (Unicredit e BPER Banca) fanno parte del settore bancario.

Il crollo dei bancari non è un evento che riguarda la sola borsa italiana. In realtà le banche sono in difficoltà su tutte le piazze dell’Europa continentale. Azioni delle banche al centro di forti vendite si trovano quindi sul Cac40 francese ma anche sul Dax di Francoforte e sulla borsa di Madrid.

Visto che la tendenza ribassista riguarda tutto il settore bancario del Vecchio Continente, è ovvio che ci siano dei motivi ben precisi alla base del sell-off in atto. Fermo restando che, dal punto di vista operativo, una situazione simile può essere sfruttata per comprare a prezzi bassi ciò che fino a ieri ea leggermente fuori portata finanziaria (qui il sito ufficiale eToro per fare trading online senza commissioni sulle banche), cerchiamo di capire quali sono i motivi alla base dell’attuale momento negativo delle banche europee.

Tutto ha avuto inizio sul listino di Francoforte. I crolli delle banche italiane e francesi sono un effetto del forte ribasso che sta caratterizzando le big tedesche Deutsche Bank e Commerzbank. La prima si sta avvicinando al giro di boa delle 13,30 con una flessione dell’8,84 per cento a 10,87 euro mentre la seconda lascia sul parterre il 9,6 per cento. Si tratta di ribassi molto consistenti che hanno lo stesso minimo comun denomintare: la decisione di un azionista di rilievo presente in entrambi i capitali, di vendere l’intera partecipazione detenuta.

Secondo un documento citato dalla CNBC, in entrambi i casi le quote ammontano ad oltre il 5 per cento del capitale e corrispondono, rispettivamente, a 116 milioni di azioni per Deutsche Bank e a 72,5 milioni di azioni per Commerzbank. Stiamo quindi parlando di partecipazioni importanti il cui annullamento non può che causare un effetto fortemente ribassista.

Nonostante nomi ufficialmente non ne siano stati fatti, l’azionista che ha cancellato le due partecipazioni detenute dando il via alla pioggia di vendite su tutto il settore bancario europeo dovrebbe essere Capital Group. Questo investitore, infatti, aveva incrementato la sua partecipazione nel capitale di Deutsche Bank ad oltre il 5 per cento nel novembre 2021 e in quello di Commerzbank ad oltre il 5 per cento nell’ottobre 2020. C’è quindi un fondo Usa dietro il forte ribasso delle banche europee.

L’impatto sul settore è sintetizzabile in questi dati: lo Stoxx 600 Banks è in ribasso del 2,2 per cento, Unicredit perde il 2,4 per cento, SocGen è in ribasso del 2,2 per cento. Segni rossi anche su molte altre quotate del settore bancario in tutte le borse europee.

Il fatto che molte quotate europee del settore bancario siano in ribasso, non significa che non si possa investire. In realtà boker come ad esempio il citato eToro consentono di fare long e short trading da una stessa piattaforma.

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