Si è tenuta oggi 10 marzo 2022 la consueta riunione della Banca Centrale Europea dedicata alle decisioni sui tassi e sulla politica monetaria. Il board seguito dalla tradizionale conferenza stampa della Legarde, è stato il primo dal giorno dello scoppio della guerra in Ucraina.

Inevitabile che le decisioni assunte oggi abbiamo risentito della situazione di estrema incertezza che si è creata a seguito del conflitto. Non è stato un caso se nello stesso discorso della Lagarde si è parlato della guerra in atto come di uno spartiacque nella storia dell’Europa. 

Prima di scendere nel dettaglio ed analizzare quali sono state le decisioni della BCE, apriamo una brevissima parentesi su quello che interessa di più gli investitori ossia la reazione dei mercati. Non appena l’EuroTower ha reso note le sue scelte, le vendite, per la verità già in atto da questa mattina sul paniere di riferimento, si sono intensificate.

Nel primo pomeriggio il ribasso è salito al 3,1 per cento ed è molto significativo il fatto che il Ftse Mib abbia raggiunto i minimi di seduta sotto i 23mila punti proprio pochi minuti dopo la diffusione del comunicato dell’EuroTower. Tensione alle stelle sull’azionario ma anche tensione sull’obbligazionario con lo spread Btp Bund che è tornato a salire a 160 punti base. Come ha messo in evidenza Ed Hutchings (Head of Rates di Aviva Investors) il rialzo dei rendimenti è proprio frutto dell’approccio da falco che la BCE ha adottato nel board di oggi. 

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Decisioni BCE riunione oggi 10 marzo 2022

La Banca Centrale Europea ha confermato i tassi di interesse in vigore. Quindi il saggio di riferimento resta uguale a zero mentre il tasso sui depositi resta negativo e pari al -0,5 per cento. L’EuroTower ha anche stabilito che ogni modifica dei tassi di interesse sarà presa dopo la fine degli acquisti di attività (APP) e comunque sarà graduale. 

Dalla BCE è arrivata anche la conferma che i tassi saranno su livelli pari a quelli attualmente in vigore almeno fino a quando l’inflazione non raggiungerà il 2 per cento. Fin qui le conferme. Per quanto riguarda invece le novità, la BCE, alla luce della fase di estrema incertezza innescata dalla guerra in Ucraina, ha cambiato le tempistiche dell’asset purchase programme (APP). Nel dettaglio, gli acquisti saranno ad un ritmo mensile di 40 miliardi di euro ad aprile, che scenderà poi a 30 miliardi a maggio e a 20 miliardi a giugno. Successivamente, nel terzo trimestre, gli acquisti verranno ricalibrati alla luce dell’andamento dei vari market mover.

L’EuroTower ha anche deciso che dal primo trimestre 2022 gli acquisti netti di attività nell’ambito del PEPP (pandemic emergency purchase programme) saranno condotti ad un ritmo inferiore rispetto al trimestre precedente. Ad ogni modo tali acquisti saranno del tutto interrotti alla fine di marzo 2022 e i proventi verranno reinvestiti almeno fino alla fine del 2024. 

Riconoscendo il dramma inflazione, la BCE si è detta pronta ad intervenire con tutti gli strumenti utili al fine di riuscire a stabilizzare l’inflazione al target del 2 per cento nel medio termine. 

Secondo molti analisti, oggi l’EuroTower ha compiuto un passo decisivo ammettendo che se l’inflazione dovesse durare al lungo, alla fine del quantitative easing ci sarebbe un rialzo dei tassi che può essere ipotizzato già per settembre 2022. 

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