Il tema caldo del giorno è la tensione tra Russia e Ucraina. Mentre il mercato azionario europeo registra un fortissimo ribasso frutto del panic selling innescato dal rischio guerra, molti analisti hanno iniziato ad interrogarsi su quelli che potrebbero essere i vari scenari di mercato e gli asset su cui investire a seconda della direzione che sarà presa dagli eventi.
Le opzioni possibili sono essenzialmente tre (le vedremo successivamente) e nonostante sia ovvio che ci sono alcuni scenari che hanno più probabilità di realizzarsi rispetto ad altri, nessun esito può essere escluso del tutto. Ciò significa che, a prescindere dal crollo in atto oggi sull’azionario, è bene prepararsi ad una certa dose di volatilità che potrebbe cartaterizzare a lungo i mercati.
Secondo gli analisti di XTB (qui la recensione del broker), tre sono i settori da tenere d’occhio: titolo azionari, materie prime e Forex. A seconda dello scenario che alla fine prevarrà, sarà necessario preferire un certo posizionamento sui mercati citati rispetto ad un’altro.
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Indici e titoli azionari caldi
Tra le azioni della borsa russa che sono più vulnerabili in caso di aggravamento della crisi tra Mosca e Kiev ci sono VTB e Sberbank. Da tenere d’occhio anche l’indice RTS (RUS50) su cui proprio Sberbank per il 14 per cento. L’indice di riferimento della borsa di Mosca è imbottito di titoli energetici e rispetto ai valori di fine 2021 evidenzia un calo del 30 per cento.
Non solo azionariato russo, però, tra i titoli che più di tutti potrebbero pagare in casa di aggravamento della crisi tra Russia e Ucraina. Secondo XTB, infatti, anche il Nasdaq della borsa Usa potrebbe avere delle conseguenze in caso di guerra. Per quale motivo? Cosa centrano i titoli dei colossi tech americani con la guerra russo-ucraina? Apparentemente nulla ma se alla tensione geopolitica si dovessero aggiungere anche le decisioni FED di politica monetaria (leggi aumento dei tassi di riferimento), anche il Nasdaq potrebbe essere risucchiato.
Materie prime
Non è necessario essere degli esperti di finanza per compendere che in caso di aggravamento della tensione tra Russia e Ucraina, i prezzi delle materie prime sarebbero destinato a volare in alto. Quali commodities sarebbero più esposte? Ovviamente il petrolio (Mosca è il secondo espertatore di petrolio al mondo) ma anche il gas naturale (che in Europa è già scarso prima del conflitto fuguriamoci dopo un eventuale scontro) e l’oro (bene rifugio per eccellenza, asset su cui scappare nelle fasi di maggiore turbolenza). Tra tra le commodities da tenere d’occhio ci sono anche il grano, il palladio e il platino.
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Forex
Inutile girarci attorno. Ogni ipotesi di conflitto sarebbe dannosa per il rublo russo nonostante il parallelo aumento del prezzo del petrolio. Allo stesso tempo il dollaro americano potrebbe però attirare liquidità in fasi caratterizzate da forti difficoltà. Da ciò ne consegue che tra le coppie forex da tenere d’occhio c’è ovviamente USDRUB.
Gli scenari possibili
Dopo aver individuato quelli che secondo XTB sono i mercati che più di tutti sono esposti alla crescente tensione tra Russia e Ucraina, passiamo adesso ad analizzare quali sono gli scenari possibili della crisi russo-ucraina. Come abbiamo detto in precedenza, nonostante esistano delle ipotesi più probabili rispetto ad altre, non possono essere escluse evoluzioni estreme.
Inutile dire che lo scenario peggiore è quello dell’invasione. In caso di conflito armato arriverebbero le sazioni con inevitabile rally dei prezzi delle materie prime a partire dal petrolio. Uno scenario estremo sarebbe una catastrofe per l’azionario russo (crollo della borsa di Mosca) ma anche per il Rublo (USDRUB è la coppia forex da monitorare).
Lo scenario più probabile è quello di un semplice prolungamento della tensione. La Russia avrebbe solo da guadagnarci da questa situazione. Secondo alcuni analisti un’evoluzione simile potrebbe portare alla creazione di una repubblica indipendente del Donbass. Il broker XTB ritiene che questo scenario sia quello di più difficile realizzazione. Al tempo stesso, per, il prolungamento della tensione sarebbe un sollievo per i mercati. A trarne beneficio sarebbero le azioni mentre ad essere danneggiato sarebbe il prezzo del petrolio ma anche il cross USDRUB.
Il terzo scenario ipotizzato da XTB è quello di un compromesso tra le parti. In pratica ci sarebbe un accordo con conseguente alluntanamento delle truppe russe dal confine. Kiev da parte sua direbbe addio alla pretesa di entrare nella NATO (opzione che i russi vedono come funo negli occhi). Uno scenario di compromesso sarebbe molto positivo per le azioni russe e anche per l’indice RUS50 nel suo complesso. Ovviamente la fine delle tensioni significherebbe drastico calo del prezzo del petrolio e dei metalli preziosi. Il terzo scenario, secondo XTB, è quello meno probabile.
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