Come investire in azioni dinanzi al rischio di un duraturo aumento dell’inflazione? In un contesto caratterizzato da un incremento continuo dei prezzi al consumo, la possibilità di vedere eroso il proprio profitto dovrebbe spingere ad un approccio ancora più selettivo. Se è vero che l’inflazione, in generale, non è positiva per l’azionario, è altrettanto vero che ci sono alcuni settori che hanno sempre mostrato di saper reggere il peso dell’incremento dei prezzi. Questo post è proprio dedicato alla ricerca dei comparti che sono più protetti dal rischio inflazione

Secondo Erik Knutzen, Chief Investment Officer—Multi-Asset Class di Neuberger Berman, un’inflazione in forte crescita non è mai stata alleata del mercato azionario ma ha sempre rappresentato un problema. Premesso questo, però, l’analista ha anche evidenziato che i segmenti ciclici e value sono sempre stati meno suscettibili alla spinta dell’inflazione. Quelli citati sono i primi settori che conviene tenere in considerazione nella composizione del proprio portafoglio di investimento azionario durante le fasi caratterizzate da forte inflazione. 

Per quello che riguarda, invece, l’area geografica, Knutzen ha affermato che il mercato azionario europeo e quello giapponese si sono sempre mostrati in grado di festire la spinta dell’inflazione a differenza di quello americano. 

Altro elemento di cui tenere conto nella scelta delle azioni su cui investire nella fasi di alta inflazione, è la presenza dei dividendi. Secondo l’analista i titoli delle sociatà che distribuiscono dividendi in modo regolare, presentano un minore rischi di ribasso anche se i prezzi al consumo dovessero salire rispetto alla normalità.

Tirando quindi le somme, Erik Knutzen esorta ad avere queste preferenze nel trading azionario durante i momenti di alta inflazione:

  • titoli ciclici e value
  • azioni europee e giapponesi
  • azioni che staccano il dividendo in modo regolare 

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Attenzione anche al settore delle telecomunicazioni 

Secondo Uwe Neumann, Equity Research Analyst – Telecom / Information Technology di Credit Suisse, gli attuali timori degli investitori sugli scenari che attendono il mecato europeo delle telecomunicazioni in un contesto caratterizzato da alta inflazione, sono eccessivi. L’esperto ritiene che la generazione di free cash flow possa migliorare nel 2022 grazie a tutta una serie di driver positivi a partire da un contesto normativo che spinge le aziende ad investire per puntare a rendimenti più alti e non regolamentati. Va inoltre considerato, ha poi aggiunto l’analista, che gli stessi governi guardano con favore a un consolidamento del mercato. Su questo fronte è interessante il caso della Spagna dove, stando ad alcune indiscrezioni, ci potrebbe essere presto una razionalizzazione del settore che potrebbe dare il “la” ad analoghe operazioni in tutta Europa. I tempo sono maturi per operaziono di questo tipo. 

Strategicamente uno scenario simile significa ovviamente forte visibilità per le azioni del settore sulle quli è possibile investire con il broker eToro (qui il sito ufficiale). 

Pricing Power criterio per scegliere i settori azionari migliori 

In un loro recente report gli analisti di Morgan Stanley hanno affermato che le aziende dovrebbero iniziare ad occuparsi delle conseguenze negative esterne causate dalla loro stessa attività (energia e materie prime). Questi costi possono in teoria trasferiti sui consumatori finali ma solo se le aziende dispongono di un sufficiente potere di fissazione dei prezzi.

In un contesto in cui ci si sta muovendo verso una normalizzazione dell’offerta, sarà interesante capire quali sono le aziende che possono davvero fare affidamento sul pricing power. Nel corso dell’ultimo anno c’è stata la dimostrazione che avere in portafoglio titoli di elevata qualità non è stato facile anche perchè la ripresa delle economie post covid19 e i forti interventi dei governi hanno sostenuto le aziende di migliore qualità che, logicamente, hanno messo a segno performance migliori. 

Secondo Morgan Stanley Morgan Stanley IM non è da escludere che la paura per la pressione sui costi possa rendere più difficile per il mercato restare su margini elevati in assenza del pricing power. 

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