Il calendario macro settimanale ha il suo evento clou nella riunione BCE di oggi 28 ottobre 2021 e nella consueta successiva conferenza stampa della governatrice Lagarde. Sul tavolo del summit ci sono ovviamente le decisioni di politica monetaria (quindi i tassi BCE) ma anche eventuali indicazioni sul tapering (riduzione del piano di acquisti di titoli di stato). Una certa attesa, considerando quella che è la situazione macro, c’è anche per eventuali nuove stime sull’andamento dell’economia nell’area Euro e, in modo particolare, sulla dinamica dell’inflazione.

Prima di analizzare quelle che sono le previsioni sulla riunione BCE di oggi 28 ottobre 2021, ricordiamo ai nostri lettori che tutti gli eventi di politica monetaria (a partire dai summit delle banche centrali) possono essere sempre cavalcati per investire in borsa. Gli asset più sensibili a questo tipo di market mover sono le borse europee e il forex (cambio Euro Dollaro in testa). Domanda a questo punto inevitabile: c’è un modo per fare trading su entrambi gli asset da una sola piattaforma?

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Riunione BCE 28 ottobre 2021: previsioni

E veniamo adesso a quelle che sono le previsioni per il summit dell’EuroTower di oggi. Gli analisti non si attendono nuovi annunci sulla politica monetaria. Molto probabilmente, infatti, tutto sarà rimandato nella riunione di dicembre. Tuttavia non è da escludere che dal board possano arrivare indicazioni su quelle che poi saranno le decisioni future. 

Come di consueto, a fine anno, il consiglio direttivo della BCE renderà note le nuove proiezioni economiche. E’ plausibile che, nello stesso momento, l’EuroTower possa comunicare l’entità del piano per l’allentamento quantitativo che scatterebbe nel momento in cui dovesse cessare l’attuale programma di acquisto per l’emergenza pandemica (il PEPP) la cui scadenza è prevista per marzo 2022. Oggi la BCE compra circa 70 miliardi di euro al mese nell’ambito del PEPP a cui vanno poi aggiunti ulteriori 20 miliardi di euro al mese che fanno riferimento al programma di acquisto di asset (APP).

Secondo l’opinione di Konstantin Veit, Senior Portfolio Manager European Rates di Pimco, il consiglio direttivo della BCE eviterà di creare un cliff effect sugli acquisti di titoli decidendo di ridurre in modo graduale il ritmo degli acquisti dagli attuali 90 miliardi di euro al mese a un tasso stabile tra 40-60 miliardi di euro al mese. Questa operazione dovrebbe partire dal secondo trimestre 2022. 

Per l’esperto, inoltre, la BCE dovrebbe anche decidere di mantenere inalterato, su base trimestrale, l’attuale quadro di revisione dell’intensità degli acquisti. Obiettivo di questa strategia è quello di trasformare tali operazioni da strumento di estrazione della durata a mezzo per la segnalazione del tasso di politica nel corso del tempo. In quest’ottica Viet si attende che ci possano essere annunci di operazioni di rifinanziamento a più lungo termine (TLTRO) nel mese di dicembre.

Per quanto riguarda invece il tapering, l’esperto si attende che il PEPP possa finire a marzo 2022 e che, parallelamente, l’APP ordinario possa essere aumentato dagli attuali 20 miliardi al mese.  In linea di principio, però, non dovrebbero essere necessari grandi cambiamenti all’APP o addirittura l’introduzione di un altro programma di acquisto in sostituzione del precedente. Tuttavia non è da escludere che la BCE possa decidere di varare acquisti temporanei con l’obiettivo di spianare la strada ad una sorta di transizione dal piano PEPP al solo piano APP.

Secondo gli analisti di Nordea Bank, invece, è possibile che alcune indicazioni sull’inasprimento della politica monetaria possano esserci già oggi generando inevitabili effetti sui mercati finanziari. Per gli esperti danesi, le attese di inflazione sui 5 anni sono molto prossime a quelli che sono gli obiettivi della BCE tanto che alcuni membri del Consiglio direttivo dell’EuroTower sono già preoccupati per le prospettive di inflazione.

Nordea Bank ritiene che la decisione di porre fine al PEPP possa arrivare nel primo trimestre del prossimo anno parallelamente ad un incremento del Programma di acquisto di attività (APP) che, come detto in precedenza, adesso è pari a 20 miliardi di euro mensili. Gli analisti ritengono che gli sviluppi internazionali possano contribuire a mantenere l’attenzione del mercato sull’inflazione, generando così una pressione al rialzo sui rendimenti in euro.

Per Gergely Majoros, membro del Comitato Investimenti di Carmignac, i mercati obbligazionari sembrano suggerire l’inizio del ciclo di rialzo dei tassi per fine 2022. Una data lontana dal timing indicato nella nuova forward guidance della BCE.

Alla luce di tale discrepanza, è possibile che oggi l’EuroTower si veda costretto a ribadire la credibilità degli impegni che erano presi ad inizio estate cercando, al tempo stesso, di evitare il brusco deterioramento delle condizioni finanziarie nell’area Euro che potrebbe esserci nei prossimi mesi. 

In tal senso, ha poi concluso l’analista di Carmignac, uno scenario che la BCE potrebbe percorrere è quello della sostituzione del PEPP con un programma di acquisti più limitato e temporaneo. In questo contesto, per i mercati dei tassi il passaggio dal PEPP al vecchio programma di acquisto di asset (APP) potrebbe essere anche molto più semplice. 

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Discorso Lagarde 28 ottobre 2021: previsioni 

Non serve essere degli esperti di finanza per prevedere che nel discorso della Lagarde di oggi ci possano essere dei riferimento all’andamento dell’inflazione nell’area Euro. Attualmente l’EuroTower prevede un’inflazione IPCA dell’1,5 per cento mentre l’obiettivo di inflazione a medio termine è pari al 2 per cento. 

Secondo l’analista di Pimco viene da chiedersi come la BCE possa raggiungere un obiettivo così ambizioso partendo ad un punto così basso e senza l’introduzione di altri strumenti di aiuto. La revisione della strategia non ha riguardato i metodi specifici per poter arrivare al nuovo target del 2 per cento. Quindi fissare un obiettivo di inflazione più alto, senza una revisione del policy mix, non è sufficiente per dissipare i dubbi sul fatto che la BCE possa arrivare al nuovo obiettivo. Il rischio, ha concluso l’analista, è che le aspettative di inflazione possano restare al di sotto di quello che è il target. 

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