Cosa succederà quando avrà termine il PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme) della BCE? Questo interrogativo è sempre più frequente tra gli investitori anche alla luce delle recenti novità sul tapering FED. Mentre gli Stati Uniti si preparano ad una riduzione del ritmo di acquisti di titoli di stato, la Banca Centrale Europea è pronta a rivedere i parametri del PEPP. In una intervista rilasciata ieri a Bloomberg da Madis Muller, membro Bce e governatore della banca centrale dell’Estonia, è possibile cogliere alcuni interessanti segnali.
Il banchiere ha affermato che la Banca Centrale Europea valuterà, al termine del programma PEPP, la possibilità di aumentare i regolari acquisti di bond.
Muller, nell’intervista, ha dichiarato di comprendere perfettamente che alla fine del PEPP ci possa essere un problema determinato da quello che tencamente viene definito come cliff edge che, in questo caso specifico, potrebbe essere molto drastico. Il banchere ha poi concluso evidenziando che il rafforzamento dell’Asset Purchase Programme della BCE potrebbe far parte della discussione in atto tra i membri dell’EuroTower riguardante le strategie per ridurre gradualmente il PEPP.
Le parole del membro estone della BCE potrebbe essere il segnale di una crescente focalizzazione del dibattito all’interno dell’EuroTower proprio sugli scenari post-PEPP. Per adesso, comunque, si tratta solo di opinioni e indiscrezioni. Il piano Pandemic Emergency Purchase Programme continua infatti a proseguire regolarmente.
Acquisti settimanali PEPP in aumento nell’ultima settimana
Il PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme) è stato pensato per l’acquisto di titoli da parte della BCE. Obiettivo del piano è sostenere e rilanciare l’economia dell’Eurozona messa in ginocchio a causa delle restrizione imposte per la pandemia di covid19.
Nella settimana che è terminata il 17 settembre 2021, la BCE, con questo programma, ha rilevato titoli per un totale di oltre 21 miliardi di euro (21,2 per l’esattezza), superando così l’asticella della settimana precedente; allora ci si era fermati a 20,8 miliardi.
Considerando i 2 miliardi rimborsati per debito giunto a scadenza, al netto gli acquisti si sono assestati 19,2 miliardi; un aumento, considerati i 14,7 miliardi precedenti.
Andamento acquisti titoli PEPP da marzo 2020 a oggi
Nel resoconto pubblicato settimanalmente sull’andamento di acquisto e vendite di titoli nell’ambito del PEPP, la BCE ha anche aggiornato sullo storico. Come noto, il piano PEPP ebbe inizio a marzo 2020, in coincidenza con la grave emergenza sanitaria e l’inizio del primo duro lockdown. Da allora, i titoli aquistati hanno raggiunto la cifra di 1.375,6 miliardi di euro.
A questi deve aggiungersi poi l’aquisto di titoli pubblici, operazionegià esistente prima della pandemia. Sono anni, infatti, che la BCE ha in essere un programma di acquisto di attività che viene denominato Quantitative Easing. Si tratta di uno strumento attraverso il quale la Banca Centrale Europea riesce a comprare titoli pubblici e privati. Grazie a questo meccanismo, risalente alla crisi del debito sovrano, l’EuroToer riesce a tenere sotto controllo l’aumento dello Spread.
Sommando quandi gli acquisti condotti con i due piani si arriva a un totale di 2.447,6 miliardi di euro. Sottraendo i rimborsi, che sono stati di 8,7 miliardi di euro, risulta un netto di 0,2 miliardi.
Il cosidette Eurosistema conta anche su 1,4 miliardi di bond garantiti, oltre ai bond del settore privato per una cifra pari 1,9 miliardi di euro.
Il totale complessivo di titoli acquistati a metà settembre è quindi 33,8 miliardi di euro, contro una cifra di poco inferiore della seconda settimana dello stesso mese: 33,6 miliardi.
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