Con un lieve ritardo sul calendario mensile si è dato seguito alla pubblicazione dei PMI europei finali per il mese di marzo. Le notizie sono generalmente positive, considerato che si registrano dei dati superiori alle attese sia in Irlanda che in Spagna, mentre in Italia il miglioramento è inferiore alle attese a causa di una parziale delusione sul dato dei servizi.
Per quanto riguarda gli altri Paesi, spiccano le revisioni in miglioramento dei dati flash di Francia, Germania e EU: non certo accelerazioni in grado di stracciare ogni aspettativa ma, comunque, un segno positivo per un’economia che è reduce da severe misure di lockdown, dando pertanto l’impressione che la domanda globale e l’attesa delle riaperture stiano sostenendo l’attività delle imprese.
Anche in virtù di queste informazioni statistiche l’euro ha trascorso la mattinata in tendenziale recupero, in un contesto in cui comunque prevale la preoccupazione per la campagna vaccinale, che continua a procedere a ritmi alterni, anche a causa dei timori sul vaccino AstraZeneca, più volte oggetto di revisione all’interno delle raccomandazioni del governo.
A pesare sull’euro ci hanno poi pensato le dichiarazioni del Governatore della banca Centrale olandese Knot, che ha dichiarato che a suo parere se il quadro macroeconomico dovesse evolversi nelle direzioni tracciate e auspicate dalla Banca Centrale Europea, dal terzo trimestre 2021 in poi potrebbe essere possibile cominciare a ridurre gli acquisti di bond in ambito PEPP.
Insomma, ancora una volta un quadro di grande incertezza e aleatorietà, all’interno del quale non dovrebbero certo mancare le occasioni di trading sui mercati finanziari europei.
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