Investire nelle banche europee potrebbe realmente essere un’opzione di investimento conveniente o è meglio indirizzare i propri obiettivi di rendimento altrove?
A fornire una risposta all’interno di una interessante nota strategica è Marc Stacey, co-gestore del fondo BlueBay Financial Capital Bond, di BlueBay Asset Management. Abbiamo provato a estrapolare le valutazioni più interessanti, cercando di comprendere se convenga o meno investire nelle banche europee.
Investire nelle banche europee, meglio puntare sui “grandi”
La prima evidenza che emerge dalla nota di BlueBay è la convenienza a investire nelle grandi banche, o – come introdotto nella nota – i “campioni nazionali”, le banche che hanno un maggiore peso nell’economia, altamente regolamentate e tipicamente ben capitalizzate. Si tratta di operatori di grandi dimensioni, di enorme rilievo, dato che forniscono i finanziamenti che “tengono in vita l’economia”. Ed ecco perché regolatori, banche centrali e autorità sono molto attenti nel sostenere queste istituzioni.
Chi vuole investire nelle banche farebbe dunque meglio a non assumersi un eccessivo rischio di credito e di liquidità, rimanendo concentrati su quelle banche che sopravviveranno e che beneficeranno con maggiore probabilità del supporto pubblico.
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Come cambia la percezione delle banche nella società
Nella sua nota Stacey sottolinea poi come sia cambiata nella società la percezione delle banche, che nella crisi finanziaria del 2008 erano considerate “cattive”, e che invece oggi potrebbero costituire, in ambito europeo, le locomotive della ripresa.
Le banche del 2008 erano infatti mediamente gestite male e poco regolamentate, mentre negli ultimi 12 anni sono stati fatti passi in avanti molto importanti affinché rafforzassero il proprio patrimonio e puntassero con maggiore impegno in attività meno rischiose.
Proprio grazie a ciò le banche sono in grado di affrontare questa grave crisi con una migliore condizione di salute. Nella percezione generale c’è dunque la convinzione che almeno questa volta non siano le banche il problema e che, a parte le diffuse critiche di scarso utilizzo delle garanzie pubbliche per erogare prestiti alle aziende che necessitano liquidità, possano essere parte della soluzione.
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Previsioni investimenti bancari 2020
L’esperto passa dunque a parlare di investimenti bancari 2020 e di view a breve termine su questi asset, in un contesto in cui sono in corso di pubblicazione gli ultimi risultati relativi al primo trimestre 2020.
In questo scenario, le banche hanno aumentato gli accantonamenti, soprattutto in alcuni mercati come quello statunitense, dove i finanziamenti consumer con carte di credito sono più diffusi. È ora lecito attendersi che non-performing loan e accantonamenti cresceranno nei prossimi trimestri. Tuttavia, anche se i livelli di capitale diminuiranno, siamo pur sempre partiti da una posizione di forza e, dunque, le ripercussioni dovrebbero essere molto meno gravi di quanto avvenuto nello scorso decennio.
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