Quando si parla di titoli del settore tecnologico il pensiero va subito ai colossi americani del comparto. Come spesso avviene si tende a trascurare quanto di buono c’è anche a casa nostra. A colmare questa lacuna ci ha pensato Vijay Anand, Analyst, European Equities di Schroders. L’esperto ha messo nero su bianco un elemento di cui spesso ci si dimentica: anche i titoli del settore tecnologico europeo non sono niente male rispetto a quelli americani.
Se è vero che un tempo il comparto tech era dominato dai colosssi Usa (a proposito a questo link trovi tre titoli tech Usa per investire nel 2029), adesso la situazione è differente e non mancano titoli europei interessanti.
Il fatto che si tenda a trascurare questo aspetto è anche un effetto del dominio indiscusso dei brand americani. L’analista lo dice chiaramente: non c’è nessuna società tech europea che abbia un nome o perlomeno una denominazione che possa ambire a competere con Apple, Samsung, Microsoft o Google. L’unico colosso europeo che un tempo sembrava essere ad un passo dalla notorietà che caratterizza le aziende americane è stata Nokia ma poi tutti sappiamo come sia finita.
Al di là della questione brand il settore tech europeo è comunque più piccolo rispetto a quello americano. Secondo i dati al 31 dicembre 2019, il settore IT rappresentava il 23,4% della capitalizzazione di mercato dell’Indice MSCI USA. Questo valore scende al 6 per cento con l’Indice MSCI Europe. Praticamente, dal punto di vista del livello di capitalizzazione, non c’è partita.
Questo è un dato di fatto ma non bisogna dimenticare che anche l’Europa ha società tecnologiche all’avanguardia determinanti nella costruzione degli smartphone ma attive anche nelle nuove tecnologie legate all’automotive e all’internet delle cose.
Approfitto per ricordare che è possibile investire sulle azioni tech europee e Usa non solo in modo diretto (vale a dire comprando titoli) ma anche attraverso strumenti derivati come ad esempio il CFD Trading. Ad esempio puoi usare il broker eToro che ti offre tanti utili strumenti di analisi tra cui la funzione Copy Trading che ti permette di copiare dai traders più bravi.
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Internet delle cose
Secondo l’analista è indubbio che l’internet delle cose sarà una grande opportunità per il comparto tech negli anni a venire. Oggi sono tante le persone che hanno assunto un’ottima familiarità con il concetto di case intelligenti. In molti immobili di nuova generazione è possibile accendere le luci a distanza o il riscaldamento prima di tornare a casa. L’internet delle cose, però, va decisamente oltre questi processi oramai di uso quotidiano. Secondo gli ultimi studi è possibile che i più ampi margini di crescita ci siano con la digitalizzazione del settore industriale.
Affrontare questo argomento significa pensare ai sensori industriali come ad esempio i sensori di movimento, ambientali e di vibrazione. Secondo le ultime stime, è quasi certo che la digitalizzazione del settore industriale in Europa comporterà l’incremento della richiesta di sensori in molti ambiti.
Ebbene tutto questo significa una grande opportunità di crescita per le aziende che operano in questo comparto.
Società come STMicroelectronics che offrono una vasta gamma di prodotti per facilitare il passaggio allo smart manufacturing, potrebbero avere grandi margini di crescita. Anche un altro colosso europeo come Infineon Technologies potrebbe beneficiare di questo boom. Inutile dire che sia STM che Infineon sono colossi europei del settore tech.
Settore automotive
Anche il settore automotive è caratterizzato da un forte aumento della domanda di componenti tecnologici. Tutte le stime dicono che questo trend sia destinato a proseguire sempre di più man mano che i motori a combustione verranno sostituiti da quelli elettrici. In questo contesto anche le prospettive dei veicoli elettrici diventano interessanti.
Il boom dell’auto elettrica, a sua volta, potrebbe determinare l’incremento della domanda di nuovi tipi di materiali per i semiconduttori. Un esempio in tal senso è il carburo di silicio. Non va scordato che se le auto prodotte da Tesla sono più efficienti rispetto a quelle dei concorrenti è grazie anche ai chip di carburo di silicio, che (non tutti lo sanno) vengono forniti al colosso Usa dall’europea STMicroelectronics.
Anche nell’area della sicurezza attiva, la tecnologia è sempre più usata. Ad esmepio i sistemi avanzati di assistenza alla guida, come i fari automatici, gli avvisi di congestione del traffico o i sensori di collisione, sono sempre più richiesti. Addirittura non è escluso che nel futuro prossimo si vada verso una maggiore connettività tra diverse automobili o addirittura tra le auto e le infrastrutture.
E chi potrebbe approfittare di tutto questo? Ancora una volta i colossi europei STMicroelectronics e Infineon Technologies. Accanto a loro c’è anche il gruppo austriaco AMS che è specializzato nel riconoscimento facciale e nella tecnologia di rilevamento 3D.
Produrre chip perfetti significa anche usare strumenti avanzati e incredibilmente piccoli. Anche su questo fronte l’Europa è all’avanguardia (ma non tutti gli investitori lo sanno). Sono infatti europee due grandi società di semiconduttori come la ASML e la ASM International che producono componenti per i semiconduttori avanzati.
In particolare la ASML è specializzata nella litografia ossia nell’uso di luci per stampare piccoli motivi sul silicio (passaggio cruciale nella creazione di chip per i computer) mentre la ASM International è specializzata nell’atomic layer deposition (ALD), una tecnologia che serve per la creazione di pellicole a strati, atomo per atomo.
Investire nelle azioni tech europee conviene?
Ovviamente quanto detto fin qui non basta per affermare che i titoli del settore tech europeo sono da comprare. Ottime tecnologie non sono la sola condizione da tenere in considerazione nella definizione di una strategia trading. E’ infatti necessario tenere conto anche di altri elementi come la credibilità del management e la solidità dei bilanci e le valutazioni.
Poichè ogni società è parte integrante del sistema esterno, inoltre, dovranno essere tenuti in debita considerazione anche gli studi sul ciclo economico. Ad esempio non si può trascurare il fatto che il rallentamento nel settore automobilistico abbia pesato molto sui prezzi delle azioni di diverse aziende tech esposte all’automotive. Tra gli altri elementi da tenere in considerazione per una valutazione completa anche l’inattesa emergenza coronavirus della quale si sentirà parlare ancora a lungo.
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