Non ci sono state grandi sorprese nella riunione di ieri della Banca Centrale Europea, l’ultima con Mario Draghi alla presidenza, ma il governatore uscente è stato comunque capace di stupire tutti annunciando non una misura straordiaria ma più di un provvedimento a sostegno della politica monetaria. Il messaggio che è arrivato dall’EuroTower nella giornata di ieri è chiaro: la BCE ha intenzione di essere protagonista fino alla fine e di difendere ad oltranza l’Eurozona. 

Il Consiglio Direttivo della BCE ha annunciato serie di misure straordinarie che puntano tutte a stimolare l’inflazione, giudicata oramai da troppo tempo molto lontata rispetto agli obiettivi della banca centrale (poco sotto al 2%). Secondo Vincenzo Longo, market strategist di IG Italia, le misure che sono state adottate nel board di ieri era scontate dal mercato, soprattutto per quello che riguarda il taglio di 10 punti base del tasso sui depositi che, a seguito del provvedimento, è sceso a -0,50% da -0,40%. Scontato era anche l’avvio del tiering per le banche a 2 livelli. Tale provvedimento, ha aggiunto Longo, prevede l’avvio di un’esenzione dal tasso negativo sui depositi in eccesso alle riserve. Se queste due decisioni erano quasi date per assodate, essendo ritenute una sorta di minimo sindacale che i mercati erano disposti ad accettare come abbiamo messo in evidenza nel post sulle previsioni riunione BCE 12 settembre, la vera sorpresa ha riguardato la ripartenza di Quantitative Easing da 20 miliardi di euro al mese a partire dal prossimo primo novembre. Sulla presenza di questa misura nel pacchetto di provvedimenti della BCE non vi era convergenza tra gli analisti ed è qui, quindi, che Draghi ha stupito tutti. 

Longo ha ricordato come lo stesso Draghi abbia precisato come dietro ad un pacchetto così forte di misure si sono tre motivo di fondo: il deterioramento del quadro macro, la persistenza dei rischi al ribasso ed un netto peggioramento delle attese sull’inflazione. Come già avvenuto in passato Draghi ha affermato che la BCE ha fatto la sua parte ma adesso spatta ai governi attuare misure fiscale per amplificare la portata dei provvedimenti BCE generando ricadute positive sull’economia di Eurolandia.

Secondo Azad Zangana, Senior European Economist and Strategist, Schroders, la natura open-ended del QE annunciato da Draghi potrebbe anche avere conseguenze profonde. Il governatore BCE si è detto fiducioso che il programma riporterà l’inflazione su livelli in linea con il target ma questo, comunque, non avverrà prima del 2021.

Zangana ha ricordato che Draghi passerà alla storia per aver davvero fatto tutto il necessario per salvare l’Euro durante la crisi del debito sovrano e per aver introdotto le misure non convenzionali della BCE. Tuttavia Draghi sarà anche ricordato dagli investitori e dai risparmiatori per non essere riuscito ad alzare i tassi nel corso del suo mandato. A questo punto si tratta di vedere se Presidente Christine Lagarde se la caverà meglio da questo punto di vista. 

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Decisioni BCE: la reazione del mercato

L’impatto su mercati delle decisioni della riunione BCE di ieri è stato immediato. Longo ha evidenziato l’apprezzamento degli investitori per l’atteggiamento estremamente dovish ossia accomodante della BCE. 

Dopo l’annuncio sui tassi e il discorso di Draghi, sul forex l’Euro ha registrato un calo nei confronti di tutte le altre valute con il cambio Euro Dollaro tornato al test dei minimi annuali di 1,0930 per poi rimbalzare. L’impressione, però, è che i movimenti sull’Euro siano più fisiologici che frutto delle decisioni della BCE.

Ad ogni modo secondo Vincenzo Longo i provvedimenti dell’EuroTower potrebbero anche esercitare una certa pressione sulla Federal Reserve che riunirà il suo Fomc per le decisioni di politica monetaria la prossima settimana. 

A festeggiare l’annucio di Draghi sono stati i titoli di stato italiani con il rendimento sul Btp a 10 anni che ha raggiunto ieri un minimo a 0,78 per cento e lo spread Btp Bund che è precipitato ai minimi da maggio 2018, a quota 136 punti base. Immediato l’impatto anche su Borsa Italiana con le azioni delle banche al centro di acquisti. 

La reazione del mercato alle decisioni di politica monetaria della BCE conferma il giudizio di Ken Orchard, gestore del fondo T. Rowe Price Funds SICAV – Diversified Income Bond, T. Rowe Price. Secondo l’analista l’annuncio di un taglio di 10 punti base combinato con un quantitative easing ‘open-ended’ potrebbe sostenere un rally del credito corporate e dell’Europa periferica. per quello che riguarda il Forex, invece, l’andamento dela quotazione Euro rispetto all altre valute non dovrebbe subire cambi particolari. 

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