Cosa succede alle obbligazioni? I segnali in arrivo negli ultimi mesi dal mercato obbligazionario sono molto chiari con i rendimenti dei titoli di stato che hanno registrato un ribasso ai minimi di sempre e i prezzi dei bond che invece sono saliti. Secondo un report degli analisti di Recce’d tutta questa situazione è da imputare ad una sola cosa: l’aumento delle incertezze e delle paure.

Molti commentatori sono arrivati ad affermare che gli stessi mercati obbligazionari sono oramai a rischio estinzione. Secondo Ray Dalio la situazione attuale era inevitabile visto e considerato che non c’era altra via di uscita che quella effettivamente poi percorsa. Secondo Dalio, a questo punto, il futuro riserva solo una strada: quella di procedere con la monetizzazione di tutto questo debito.

La morale di quanto in corso è così riassumibile: il comparto delle obbligazioni non può più essere considerato il rifugio degli investitori nel momento in cui ci dovesse essere una nuova crisi finanziaria. Fine dei giochi per i bond quindi?

Nell’attuale mercato obbligazionario si ha come la sensazione che nessun prezzo sia troppo alto. Di conseguenza l’impressione ad essa connessa è che nessun rendimento sia troppo basso. Oggi ci sono circa 15 trilioni di dollari di debito a livello globale che presentano rendimenti inferiori allo zero. E’ una cifra spaventosa ma ancora più spaventoso è il fatto che la domanda degli investitori non mostra alcun segnale di riduzione.

Alcuni esempi per meglio comprendere questa situazione: in Austria, i titoli di stato che sono in scadenza il prossimo secolo vendono per quasi il doppio del loro valore nominale. Negli Usa, il rally dei bond a 30 anni sta determinando una forte spinta dei rendimenti verso i minimi attuali. Lapidario il commento degli analisti di Pimco. Secondo gli esperti a questo punto non è più assurdo pensare che anche il mercato del Tesoro americano possa essere raggiunto da rendimenti negativi.

La situazione è chiarissima a tutti e infatti tutti gli operatori sono perfettamente consapevoli che questa situazione è frutto del panico.

In particolare quanto in corso sul mercato obbligazionario può essere riassunto nell’espressione “vortice di rendimento”. Questa situazione si sta verificando perchè tutti stanno provando a correre verso le vie di uscita nel medesimo momento. Secondo Chirag Mirani di UBS questo fenomeno è più evidente nel debito sovrano a più lungo termine. L’esperto ritiene che non è difficile capire i motivi per cui i titoli di stato più lunghi abbiano registrato questo avanzamento molto forte. In un contesto generale che è caratterizzato da tassi bassissimi, i bond più lunghi offrono agli investitori rendimenti più alti. In pratica quello che una volta era inimmaginabile nel mercato obbligazionario adesso è diventato quasi banale. Nell’anno in corso i titoli di stato dell’Austria in scadenza nel 2117 hanno restituito quasi il 70 per cento secondo i dati di Bloomberg. Adesso i bond governativi austriaci scambiano a 191 euro, decisamente al di sopra del loro valore nominale di 100 euro. Allo stesso tempo il rendimento dei bond governativi austriaci era pari ad appena lo 0,77 per cento.

Mentre avviene tutto questo i rendimenti di ogni singola emissione del mercato dei titoli di stato tedeschi con durata compresa tra 1 mese e 30 anni sono caduti in area negativa. Secondo Peter Boockvar, chief investment officer at Bleakley Financial, la bolla globale delle obbligazioni continua a gonfiarsi. Secondo l’esperto vedere tutto questo è spaventoso.

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