Nessun rischio di recessione in vista per l’Europa e rendimenti dei bund che presto torneranno ad essere positivi. Sono queste le deduzioni di un’analisi condotta da Gordon Brown, portfolio manager di Western Asset (affiliata Legg Mason).

Secondo l’esperto, oramai i bund tedeschi sono diventati nell’immaginario collettivo un parafulmine delle ansie del mercato. Il fatto è che la stragrande maggioranza delle ansie del mercato è eccessiva e fuori misura ed è per questo che, secondo il gestore, nei prossimi mesi il rendimento dei bund tedeschi tornerà positivo. In particolare il possibile calo delle tensioni commerciali tra Usa e Cina potrebbe ridare un minimo di appeal ai bund tedeschi.  

Secondo Wester Asset i fattori che hanno determinato la trasformazione dei bund tedeschi nel parafulmine delle ansie dei mercati sono stati i seguenti:

  1. rally del rendimento dei Tresaury, con un rialzo di 100 punti base rispetto al picco di novembre 2018
  2. aumento delle tensioni commerciale globali
  3. rischio di un no deal per la Brexit
  4. inerzia sulle aspettative dell’inflazione
  5. gelo tra Italia ed Unione Europea sul debito pubblico italiano e sul deficit/PIl

E’ interessante annotare che tra tutti questi fattori che hanno avuto un impatto sul rendimento dei bund tedeschi non ve ne è uno solo che sia riconducibile ai fondamentali tedeschi

Concentrando l’analisi ai soli fondamentali, infatti, l’analista Legg Menson evidenzia come nel 2019 ci sia stato un miglioramento della crescita sia in Germania che in Europa. In particolare molti sondaggi forward-looking hanno messo in evidenza un miglioramento. La maggior parte dei driver di crescita interni di quasi tutti i paesi dell’area Euro sono solidi e hanno mostrato di essere resilienti dinanzi alla prolungata debolezza del settore manifatturiero. Anche i consumi privati sono positivi e, secondo Gordon Brown, nel 2019 ci sarà una crescita dell’economia nell’eurozona di circa l’1 per cento. Ora questo dato non è eccezionale ma non è neppure negativo. La conclusione che si può trarre è semplice: sono gli stessi fondamentali a suggerire che il rischio recessione in Europa è infondato. 

Alla luce di tale analisi, gli esperti di Legg Menson ritengono che molti investitori siano troppo pessimisti sia per quello che riguarda le previsioni di crescita dell’Europa sia per quanto concerne le stime di crescita globali. Per gli analisti, quindi, l’attuale livello dei rendimenti dei titoli dei mercati sviluppati riflette un pessimismo eccessivo e i bund tedeschi sono i più sopravvalutati.

Andando leggermente a ritroso, il rendimento dei bund tedeschi era superiore allo 0,5 per cento fino ad ottobre ossia in un momento caratterizzato da una contrazione dell’economia della Germania. Se le previsioni di Legg Menson dovessero rivelarsi esatte, allora i rendimenti dei bund potrebbero tornare a salire ancora attestandosi, sulla base dei precedenti storici, allo 0,2 che i bund raggiunsero alla fine del 2018. Staremo a vedere. 

Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento. Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati. Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta, causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.borsainside.com.

Migliori Piattaforme di Trading

Broker del mese
Deposito minimo 100 AUD
0.0 Spread in pip
Piattaforme di trading avanzate
Prezzi DMA su IRESS
Deposito minimo 100$
Sicurezza Gruppo Bancario Svizzero
Leva fino a 1:30
Protezione da Saldo Negativo
Deposito minimo ZERO
N.1 in Italia
Regime Fiscale Amministrato
0% CANONE MENSILE DI GESTIONE
Deposito minimo 100$
ETF - CRYPTO - CFD
Licenza: CySEC - FCA - ASIC
Copia i migliori trader del mondo

Il vostro capitale è a rischio. Considera la perdita di denaro dal 51% (eToro) fino all’89% (altri fornitori) con il trading CFD.