Vedere le azioni Deutsche Bank scivolare nella seduta di ieri fino a quota 9,32 euro, in ribasso di ben il 5,5% rispetto ai valori di mercoledì è l’emblema della fase critica che il gruppo bancario tedesco, uno dei più importanti al mondo, continua ad attraversare. Evidentemente l’uffializzazione, nelle scorse settimane, di un piano finalizzato al taglio del personale, non è bastata per porre un argine alla verticale perdita di fiducia da parte degli investitori verso la banca tedesca. E così nella seduta di ieri a fare la propria fortuna sono stati quegli investitori che hanno rotto gli indugi e hanno aperto forti posizioni long scommettendo su un ribasso della quotazione DB. L’andamento sulla borsa di Francoforte del titolo Deutsche Bank ha dato ragione a quei traders che hanno adottato una strategia di questo tipo.
Dal punto di vista analitico il quadro che è emerso ieri dal titolo DB è preoccupante. Con il prezzo delle azioni che è scivolato a quota 9,32 euro, Deutsche Bank è toranat ai minimi dal 30 settembre 2016, seduta durante la quale il prezzo delle azioni crollò a 8,83 euro ossia ai minimi storici della banca. Il tracollo registrato ieri da Deutsche Bank ha avuto un impatto anche sulla performance, già negativa, della quotazione DB da inzio anno. In considerazione della flessione di oltre 5 punti percentuali, il passivo di Deutsche Bank oggi da inizio 2018 è salito al 41%!
A determinare il crollo di Deutsche Bank sono state le indiscrezioni di stampa secondo cui la Federal Reserve avrebbe deciso di inserire la banca tedesca nella lista degli istituti di credito problematici vale a dire tra quelle banche che presentano criticità tali da mettere in serio rischio le finanze e la redditività futura della stessa banca. Il fatto che tra gli scopi del Federal Deposit Insurance Corporation, l’organo presto al controllo sulla qualità delle banche, ci sia quello di vigilare sulla solvibilità degli istituti, rappresenta uno scacco alla credibilità di Deutsche Bank. Per farla breve, quindi, il gigante bancario della Germania, perlomeno per quello che riguarda le sue attività negli Stati Uniti, è finito sotto la lente delle autorità e questa non è una buona notizia per i mercati. Dinanzi alla decisione della FED gli investitori hanno quindi reagito nell’unico moco possibile ossia vendendo in modo massiccio azioni Deutsche Bank.
Non tutti però sono convinti della linearità di quanto avvenuto. In altre parole le strana coincidenza tra avvio della guerra commerciale contro l’Europa su acciaio e alluminio e altotà a Deutsche Bank potrebbe…non essere una coincidenza. A supporto di questa tesi il fatto che la decisione della FED sull’inserimento di Deutsche in questa sorta di lista di proscrizione sarebbe una notizia vecchia di un anno. La Federal Reserve, infatti, avrebbe deciso di adottare questa scelta ben un anno fa. Perchè allora tutto è stato ufficializzato adesso? Dalla risposta a questa domanda possono dipendere le strategie trading da adottare su Deutsche Bank nel medio termine. Dalla Germania, da canto loro, fanno sapere che DB è una banca “molto ben capitalizzata e con significative riserve di liquidità”.
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