Nuova settimana intensa sul fronte macroeconomico: il calendario ci offre infatti una ricca serie di spunti che potrebbero diventare market mover di media entità. Val dunque la pena riassumerli, partendo da quelli che condizioneranno l’area euro.

Indice dei contenuti

Euro

Nella zona euro la settimana andrà a integrare i dati relativi alle indagini congiunturali (indice Commissione UE e Istat) e le stime preliminari di inflazione di marzo nei principali Paesi. Le indagini sulla fiducia dovrebbero confermare livelli di correzione piuttosto sostenuti, in linea con quanto è già stato possibile vedere in relazione agli indici PMI, IFO e INSEE.

Tra gli altri dati, spiccheranno quelli legati a inflazione e consumi, con la prima che a marzo è attesa in salita di sette decimi di punto in Spagna (a 1,9% sull’indice armonizzato), di due decimi di punto in Germania (a 1,5%), di un decimo di punto in Italia (a 0,8%) e stabile in Francia (a 1,3%). La spesa per consumi è invece vista in recupero a febbraio dopo il calo di inizio anno sia in Germania che in Francia.

Dollaro

Più vari i dati in pubblicazione nel mercato statunitense, anche se in realtà dalla loro diffusione non dovrebbero scaturire particolari impatti sui mercati finanziari internazionali.

In particolar modo, a febbraio la spesa personale dovrebbe essere in aumento modesto (e stabile in termini reali), con conferme di rallentamento dei consumi nel 1° trimestre. Il dato sul reddito personale dovrebbe essere in rialzo moderato.

Sicuramente più ampi sono gli effetti della pubblicazione dei deflatori, con indice totale stimato in aumento di 0,1% m/m, core in variazione di 0,2% m/m, con rischi verso il basso e stabilità della variazione tendenziale a 1,5% a/a, con segnali che la dinamica inflazionistica rimane moderata.

Infine, le indagini di fiducia dei consumatori di marzo dovrebbero confermare i recenti livelli, particolarmente elevati, con modeste correzioni della componente aspettative in linea con previsioni di stabilizzazione futura della fiducia. La stima preliminare della bilancia commerciale dei beni a febbraio dovrebbe invece registrare una ripresa di esportazioni e importazioni e un ulteriore ampliamento del deficit. La terza stima del PIL del 4° trimestre 2017 è prevista in modesto rialzo rispetto alla seconda stima grazie a revisioni verso l’alto degli investimenti fissi non residenziali.

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