Gli investitori riaccendono la propria attenzione sulle obbligazioni dei mercati emergenti. E, come dimostra il recente Global Fixed Income Study di Invesco, le scelte di portafoglio sembrano essersi sempre più orientate nei confronti dei titoli del debito emergenti e dei fattori ESG, di cui abbiamo parlato più volte negli scorsi mesi quale vero e proprio trend di riferimento in questo comparto.
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Cresce l’interesse verso gli emergenti
Andando con ordine, dal terzo Global Fixed Income Study emerge innanzitutto come l’esposizione al debito dei Paesi emergenti sia cresciuta dal 60% al 72%, a dimostrazione di una costante crescita di interesse nei confronti del debito emergente. Merito, se così si può dire, dei tassi di crescita economica che sono evidentemente superiori a quelli dei Paesi sviluppati, dei rendimenti relativamente interessanti e della spinta a una maggiore diversificazione che ha indotto molti gestori ad aumentare le allocazioni in questa asset class.
È anche vero, sottolinea il report che abbiamo oggi citato, che il 63% del campione ha affermato di preferire le allocazioni specifiche per i vari Paesi, con la Cina in primo piano. Il Paese asiatico attrae per le incoraggianti prospettive economiche, e oggi offre vantaggi molto interessanti sia in termini di diversificazione che in termini di riduzione alle barriere all’impiego.
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L’importanza dei fattori ESG
In questo scenario continua a emergere un crescente rilievo dei fattori ESG nei portafogli degli investitori obbligazionari, e in particolar modo in quelli dell’area EMEA, dove la percentuale di responsabili che ha dichiarato di volerli adottare è cresciuta dal 51% del 2019 all’80% del 2020. Tra le ragioni che il campione ha indicato essere fondamentali per poter orientare questo comportamento c’è sicuramente l’allineamento ai principi ritenuti importanti dai beneficiari (60%), la gestione del rischio di credito (44%) e il miglioramento del rendimento (50%).
Sempre a proposito di investimenti sostenibili, si noti come tale evidenza sia sempre più importante tra gli investitori EMEA, con il 52% di loro che ha dichiarato che l’incorporazione dei fattori ESG nei portafogli obbligazionari ha favorito i rendimenti, e con il 34% che ha affermato di attendersi una maggiore influenza entro i prossimi tre anni.
Ultimo elemento di rilievo nello studio Invesco è infine legato al fatto che ben il 51% degli intervistati afferma di temere per la liquidità del mercato obbligazionario.
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