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Gli effetti del rinvio del taglio dei tassi FED sulle azioni emergenti - Borsainside

Quante volte gli analisti hanno ripetuto che conviene investire sui mercati emergenti in vista del taglio dei tassi FED. Il problema è che, come si è potuto evincere dalle ultime riunioni di politica monetaria del Fomc, l’avvio della riduzione del costo del denaro in Usa non è imminente. Il rialzo dell’inflazione e i timori per la crisi geopolitica in atto hanno fatto rinviare tutto a settembre (è questa la previsione che va per la maggiore). E allora siccome la FED non taglia i tassi è meglio lasciar perdere i mercati emergenti?

Le cose non stanno così come spiegato da Trevor Yates, analista di Global X, in una sua recente analisi. Il punto di vista dell’analista è molto chiaro: i mercati emergenti potrebbero sovraperformare anche se l’avvio del taglio dei tassi FED dovesse essere rinviato.

Da ciò ne consegue l’azionariato emergente potrebbe essere un’occasione ciclica da non sottovalutare anche in un contesto di tassi FED sempre alti.

Ma vediamo come fa Yates ad arrivare a questa conclusione.

Quali erano le previsioni per il 2024

Sembra quasi assurdo ma ad appena tre mesi dall’inizio del nuovo si è già costretti a rivedere, almeno in parte, quelle che erano le previsioni. La stragrande maggioranza degli analisti, infatti, riteneva che con l’avvio del taglio dei tassi, le performance azionarie emergenti si sarebbero rilanciate.

Giù dopo le prime settimane del 2024, però, la prospettiva è cambiata. Le attese per un ribasso del costo del denaro sono scese da 4 ad appena 2. Visto che le attese di taglio si sono abbassate, cosa potrebbe a questo punto spingere un rally dell’azionariato emergente?

Secondo l’analista di Global X, dopo il boom post pandemico c’è stato un forte rallentamento dei consumi con conseguente forte pressione sia sul settore industriale che su quello della manifattura. Tutto ciò ha pesato tantissimo su tutti quei Paesi esportatori come la Cina e il Vietnam ma anche sulle economie che sono basate sulle materie prime, come il Brasile e il Cile.

Proprio sul fronte materie prime si è assistito ad un boom dei prezzi. La quotazione rame e la quotazione petrolio sono salite del 18 per cento e del 24 per cento rispetto ai minimi. La prestazione positiva di questa commodity è stata guidata più dalle dinamiche classiche di domande e offerta che dalle ipotesi sul taglio del costo del denaro.

L’ipotesi dell’esperto è che la spinta ciclica sia destinata a superare la volatilità dei tassi. Tra l’altro i 50 punti base di tagli attualmente previsti dai mercati per il 2024 sono più bassi del ritracciamento fino ad ora registrato e decisamente sotto gli oltre 500 punti di rialzi registrati nel ciclo del 2022/23.

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Cosa accadrà all’azionario emergente se non ci sarà il taglio dei tassi FED

Alla luce di quanto detto in precedenza, l’accelerazione della crescita globale potrebbe impattare sui mercati azionari emergenti per tre motivi:

  • quelle emergenti sono economie che dipendono dal settore manifatturiero e industriale ossia sono più legate al ciclo economico globale rispetto a quanto lo sono le economie sviluppante. La natura ciclica delle economie emergenti fa di loro un gioco a leva sull’accelerazione della crescita economica.
  • l’aumento della domanda di materie prime dovrebbe dovrebbe portare ad un aumento dei prezzi e questo è visibile soprattutto su quelle materie cicliche come il rame (qui le previsioni aggiornate sul prezzo del rame)
  • la precedente decelerazione della crescita globale ha dimostrato che gli utili dei mercati emergenti partono da una base di partenza bassa. Questo potenziale rialzo ciclico unito al fatto che i titoli EM sono inferiori ai livelli storici mentre le società presentano un un ROE superiore alla media crea un punto di ingresso molto interessante sul settore.

Investire sulle azioni emergenti anche senza taglio dei tassi FED: conclusioni

Tenendo conto di quanto fin qui detto, l’analisi di Global X conclude affermando che la crescita economica globale, dopo ave toccato il fondo, è ora pronta a riaccelerare per tutta la durata dell’anno e che per loro stessa natura i mercati azionari emergenti sono ben posizionati per sfruttare questa tendenza di mercato.

Proprio per questo motivo gli esperti mantengono una view rialzista sull’azionario emergente affermando che si tratta di una asset class trascurata e spesso sottovalutata ma anche adesso, alla luce proprio del nuovo contesto, è pronta a mettere a segno una performance migliore rispetto a quella degli altri comparti.

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