Il prezzo del rame è attualmente in area 4,28 dollari con una progressione del 10 per cento rispetto ad un mese fa. Come si può vedere dalla quotazione rame in tempo reale, da inizio anno ad oggi c’è stata una progressione del 10 per cento mentre anno su anno in rialzo è del 7,3 per cento.
La materia prima rossa sta quindi attraversando una fase positiva che premia le strategie operative dei trader rialzisti. Chi ha comprato rame un anno e lo ha tenuto in portafoglio per tutto questo periodo, ha infatti realizzato un profitto costante. Usiamo il termine “comprato” per semplificare perchè è ovvio che il metallo rosso non è che si possa acquistare fisicamente. Il modo più immediato per investire sul rame, infatti, è attraverso strumenti di tipo derivato come i Contratti per Differenza. I CFD hanno il grande vantaggio di consentire una operatività completa sul titolo, sia al rialzo (long trading) che al ribasso (short trading) senza possesso fisico del sottostante. Broker che consente di fare CFD trading sul rame è ad esempio eToro che ha il vantaggio di consentire di operare a partire da un deposito minimo di soli 100 dollari.
Il rally del prezzo del rame proseguirà?
Il prezzo del rame ha oramai raggiunto i massimi degli ultimi 14 mesi e l’impressione che si ha tra gli addetti ai lavori è che il rialzo sia destinato a proseguire. Questo perchè dal lato dell’offerta proseguono i tagli alla produzione mentre dal lato della domanda ci sono segnali di ripresa dall’economia cinese e i piani di crescita dell’economia indiana. Il boom dell’intelligenza artificiale, dal canto suo, potrebbe essere un ulteriore valore aggiunto (aggiornamento dei dati center).
Roberta Caselli, Commodities Investment Strategist di Global X, ha ricordato che i tagli alla produzione nelle miniere continuano ad aumentare. Ad esempio proprio di recente c’è stata una riduzione del 6,5 per cento della produzione trimestrale nelle miniere di Ivanhoe Mines nell’enorme complesso minerario di Kamoa-Kakula, nella Repubblica Democratica del Congo. L’interruzione delle più importanti miniere ha causato per le fonderie cinesi un forte ribasso delle tariffe per il trattamento dei concentrati, e ora la domanda è se esse effettueranno dei tagli alla produzione pur di salvaguardare i loro guadagni. Nell’ultima riunione del Chinese Smelter Purchasing Team (CSPT) è stata prospettata una riduzione della produzione di rame tra il 5 e il 10 per cento. Non è una flessione di poco conto e questo spiega perchè il mercato è molto attento a cogliere novità su questo fronte che, come è oramai evidente, sono palesemente in grado di dare sostegno al prezzo del rame.
Secondo l’analista, inoltre, le scorte visibili globali di rame sono rimaste sotto la media stagionale degli ultimi 5 anni di ben il 41 per cento e questo nonostante un aumento del 31 per cento rispetto al trimestre precedente che è stato sostenuto soprattutto dalla Cina. Inoltre è possibile che le scorte globali possano diminuire nel trimestre in corso a causa di fattori stagionali e questo non farà altro che mettere sotto pressione un’offerta che di suo è già limitata.
Come già detto in precedenza, lato domanda, il consumo di rame in Cina sembra ora mostrare dei segnali di miglioramento. Il PMI manifatturiero cinese Caixin di marzo è salito di 0,2 punti attestandosi a quota 51,1. Questo è il valore più alto degli ultimi tredici mesi e indica un forte slancio nelle attività manifatturiere del colosso asiatico.
Opportunità per una crescita importante della domanda di rame potrebbero arrivare anche nel caso in cui ci dovesse essere un boom della spesa per le infrastrutture in India. Stando ad alcune recenti indiscrezioni Nuova Delhi procederà con l’invio di due diverse delegazioni in Cile il mese prossimo. Obiettivo della missione è esplorare i giacimenti di rame e il loro potenziale nella consapevolezza che l’India ha bisogno dell’oro rosso per la sua rapida crescita economica e per i piano di transizione energetica. L’India prevede di raggiungere l’azzeramento delle emissioni nette di carbonio entro il 2070 e di aumentare il proprio mix di energie rinnovabili fino al 50 per cento entro il 2030.
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Anche l’intelligenza artificiale a supporto del prezzo del rame?
Tra i fattori a sostegno del prezzo del rame c’è anche l’intelligenza artificiale. Secondo Roberta Caselli, Commodities Investment Strategist di Global X, si sta prospettando una forte domanda proveniente dai data center per l’intelligenza artificiale. Tenendo conto che i computer basati su AI usano più elettricità per metro quadrato, è scontato che i data center dovranno procedere con un aggiornamento dei propri sistemi di alimentazione e raffreddamento. Ciò significa necessità di avere più rame sia per i cavi che per tutte le infrastrutture elettriche.
E’ plausibile ipotizzare che un bisogno simile avrà come conseguenza il rialzo del prezzo dal metallo rosso ovvero la prosecuzione dell’attuale trend bullish.
Una situazione che può essere sfruttata per fare trading sull’oro rosso operando a leva con queste piattaforme:
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