Ande innevate

In questo articolo ci occuperemo di un’area geografica poco trattata quando si parla di investimenti: quella delle Ande. La zona corrisponde ai mercati di Cile, Colombia e Perù. Ebbene non tutti sanno che le performance di quest’area sono state migliori rispetto a quelle dei mercati emergenti.

Ad occuparsi del tema sono stati gli analisti di Schroders. Vediamo nel dettaglio.

L’ultimo anno non è stato particolarmente entusiasmante per i mercati emergenti. In questo contesto, però, l’area geografica dell’America Latina ha offerto spunti molti interessati. Un dato su tutti: l’indice MSCI Latin America ha messo in evidenza un rendimento del 10 per cento in dollari da inizio anno, quasi in linea con l’andamento dell’indice MSCI World che invece ha guadagnato poco più del 10 per cento. Dall’altro laro, i mercati emergenti in generale, valutati dall’indice MSCI Emerging Markets, hanno invece registrato un rendimento inferiore al 4 per cento.

I numeri non mentono e la sola conclusione che si può trarre è che l’area delle Ande sta performando meglio dei mercati emergenti in generale.

Non tutti i paesi dell’America Latina, però, evidenziano le stesse prestazioni. La forza dell’area geografica nel suo insieme arriva dall’indice MSCI Mexico che nell’anno ha segnato una crescita del 21 per cento. La forza del Messico è da attribuire al peso messicano che, sempre nello stesso arco temporale, ha evidenziato un apprezzamento del 9 per cento rispetto al dollaro. Per gli esperti, comunque, anche la tenuta macroeconomica degli Stati Uniti ha impattato su questo trend.

Dicevamo delle differenti tonalità dell’America Latina. In molti altri paesi dell’area le preoccupazioni politiche hanno generato una discreta volatilità dei mercati. L’area della Ande, in particolare, si è messa in evidenza per la presenza di buone occasioni per gli investitori, in un contesto caratterizzato ad una persistente alta incertezza.

Il quadro macro dell’area andina (Cile, Colombia e Perù)

Ande innevate
I mercati andini meglio degli emergenti generali?

I paesi dell’area andina dell’America del Sud sono stati al centro di una discreta crescita che tuttavia è rallentata a seguito della ripresa della pandemia. Il rialzo dei prezzi delle materie prime è stato un elemento di grande supporto che, tuttavia, è poi venuto meno a causa del difficile contesto globale. Anche i paesi di quest’area hanno fatto i conti con l’inflazione e anche in Cile, Perù e Colombia le banche centrali sono scese in campo aumentando i tassi. Attualmente l’inflazione è in ribasso (anche grazie alla flessione dei prezzi dell’energia).

Detto questo le prospettive macro dei tre paesi delle Ande sono del tutto diverse tra di loro. Ecco cosa attendersi per i prossimi anni:

  • Perù: paese con la crescita più resistente. Per la Banca Mondiale, ci dovrebbe essere un rialzo del PIL del 2,4 per cento, in rallentamento rispetto al 2,7 per cento del 2022.
  • Colombia: le previsioni sono per una crescita del PIL di appena l’1,1 per cento, in netto ribasso rispetto al +7,5 per cento di un anno fa. Secondo gli analisti, quella colombiana, sembra essere l’economia più vulnerabile di tutta la regione andina.
  • Cile: il 2023 dovrebbe vedere l’economia cilena in contrazione. Il PIL è atteso in ribasso dello 0,7 per cento, a causa del venir meno delle misure di stimolo.

Alla luce di queste proiezioni, come appaiono le valutazioni dei tre mercati andini? Secondo gli esperti i dati sono inferiori alla media storica su base z-score. Tra i mercati emergenti, il Cile è quello più economico ma l’aumento del rischio politico è un fattore importante da considerare.

Per quello che riguarda il Forex, è palese che le valute emergenti abbiano registrato una performance molto soddisfacente rispetto al dollaro. In particolare il peso cileno e il peso colombiano sono avanzati del 7 per cento sul dollaro. A seguire c’è il sol peruviano che ha messo in cassaforte il 3 per cento. Dati interessanti ma il peso colombiano continua ad essere sotto la sua media di lungo periodo per quello che riguarda il tasso di cambio reale mentre il peso cileno e il sol peruviano sono a buon mercato.

Opportunità di mercato contrastanti

Un punto importante quando si esaminano i mercati andini è il contrasto tra le varie opportunità. Si tratta di mercati azionari più piccoli, sia in termini di capitalizzazione di mercato che di numero di titoli, rispetto ad altri mercati emergenti regionali e globali come Brasile, India e Cina. Forse non sorprende che, con l’eccezione della Colombia, questi mercati abbiano tutti una ponderazione maggiore verso i materiali o l’energia rispetto ai mercati emergenti più in generale. Anche l’esposizione ai titoli finanziari è più elevata, soprattutto in Colombia e Perù.

Quali sono i migliori mercati andini?

Ed eccoci alla domanda clou: quali sono i migliori mercanti andini tra quelli citati? Gli esperti di Schroders, privilegiano Perù e Cile. Nel primo il rischio geopolitico resta alto e non è da escludere che ci possano essere altri impeachment nei confronti dell’attuale presidente. In Cile, invece, a tenere banco sono le sfide macro ma non è da escludere che, verso la fine dell’anno, ci possano essere segnali di ripresa. E per finire sulla Colombia il giudizio degli esperti è negativo. L’economia del Paese, infatti, continua ad essere alle prese con un deficit fiscale e delle partite correnti mentre anche il rischio geopolitico è alto.

Come investire sui mercati andini?

Ed eccoci arrivati alle conclusioni ovvero agli spunti di investimento.

Rispetto ad altri mercati emergenti, quelli andini sono più piccoli non solo per numero di titoli ma anche per livello di market cap. Le borse di Perù, Colombia e Cile sono periferiche e non sono neppure lontanamente paragonabili a quelle di Cina, Brasile e India.

Premesso questo, ad eccezione della Colombia, i mercati andini presentano una ponderazione maggiore su materiali e energia rispetto ai mercati emergenti. Inoltre soprattutto in Colombia e Perù l’esposizione ai titoli finanziari è alta.

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Tra gli strumenti di investimento sui mercati emergenti ci sono i CFD. Si tratta di strumenti di tipo derivato che riflettono l’andamento di un sottostante che può essere rappresentato da un indice di borsa, da una singola azione o da una materia prima. Fondamentale per speculare con i CFD, è scegliere un broker affidabile come ad esempio eToro che ha il vantaggio di offrire anche la demo gratuita da 100mila euro virtuali per fare pratica senza rischi.

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