La Cina si è detta profondamente preoccupata per la crisi in Ucraina. Secondo il premier Li Keqiang, le sanzioni faranno male alla crescita globale. Tuttavia, Pechino ha rifiutato di chiamare “invasione” l’operazione condotta da Mosca in Ucraina, affermando poi che manterrà un commercio normale con entrambi i Paesi, senza unirsi alle sanzioni di Stati Uniti, UE e altre nazioni contro la Russia.
Lunedì, il ministro degli Esteri cinese Wang Yi aveva detto che le relazioni con la Russia erano “solide come la roccia“. Aveva poi indicato una dichiarazione congiunta con la Russia rilasciata dopo un incontro di alto livello all’inizio di febbraio tra il presidente cinese Xi Jinping e il presidente russo Vladimir Putin.
Durante il briefing di venerdì, Li ha quindi aggiunto che la Cina ha “seguito una politica indipendente di pace” e ha ripetuto la linea di Pechino di incoraggiare Russia e Ucraina a negoziare. “Il compito urgente ora è impedire che le tensioni si intensificassero o addirittura andassero fuori controllo”. Li non ha detto specificamente se la Cina sosterrà economicamente la Russia, ma ha precisato che la Cina sostiene “tutti gli sforzi che sono favorevoli a una risoluzione pacifica della crisi”, precisando altresì che le sanzioni non farebbero altro che scioccare un’economia mondiale che già lotta per riprendersi dalla pandemia del coronavirus.
La settimana scorsa, Oxford Economics ha stimato che la guerra ridurrà il PIL globale dello 0,2%, con un calo dello 0,6% quest’anno se i combattimenti persisteranno fino al 2023.
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