Secondo quanto afferma una recente nota a cura di Philippe Langham, Head of Emerging Markets Equities and Senior Portfolio Manager, RBC Global Asset Management, le prestazioni dell’azionario dei mercati emergenti nel 2021 sono state influenzate negativamente dal sovrappeso dell’Indice MSCI Emerging Markets sulla Cina, che è stata il mercato emergente con la performance più debole negli ultimi 12 mesi, dopo un ottimo 2020.
A sua volta, è facile ricondurre il forte calo del contributo cinese ad alcuni fattori specifici, come ad esempio avvenuto sul fronte dell’incertezza normativa sul settore tecnologico e l’impatto di una politica relativamente rigida.
Considerato che tali determinanti sembrano essere protagonisti di un’evoluzione più incoraggiante, gli analisti di RBC GAM sostengono che sarà importante posizionarsi su quelle aree che saranno probabilmente supportate dal governo, come ad esempio avviene su energia rinnovabile, veicoli elettrici e tecnologia indipendente.
Perché conviene investire nei mercati emergenti
Ciò premesso, sono due i fattori chiave che vengono indicati dagli analisti della società quali determinanti di una positiva prestazione dei mercati emergenti nel medio termine:
- gli utili e la crescita relativa dei mercati emergenti dovrebbero migliorare rispetto ai livelli ciclicamente bassi, in virtù della spinta di una migliore produttività, delle riforme strutturali e delle politiche fiscali più favorevoli alla crescita;
- le valutazioni dell’azionario emergente restano solide, soprattutto se confrontate con i mercati sviluppati, dopo che negli ultimi anni avevano dato seguito a una sottoperformance.
Su quali settori puntare
Evidentemente, in un contesto quale quello attuale, non basterà puntare genericamente l’attenzione sui mercati emergenti per garantirsi un buon ritorno, ma bisognerà agire con una gestione attiva al fine di individuare le migliori opportunità del momento.
Ad esempio, sottolinea la nota dell’analista, è possibile che i gestori di fondi si focalizzino sui fattori ESG e sulla ricerca dei titoli a più alto dividendo, o ancora sulle small cap.
Sotto il profilo geografico, Corea del Sud, Cile e Messico sono interessanti dal punto di vista delle valutazioni, mentre più cautela viene espressa su Brasile, Russia e Sudafrica, soprattutto a causa della crescita debole aggravata dall’aumento dell’inflazione.
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