L’accordo commerciale di fase uno tra Stati Uniti e Cina sta entrando nel secondo anno di vita ma, secondo quanto afferma un report realizzato dal Peterson Institute for International Economics, gli acquisti cinesi sono ben al di sotto della quantità concordata.
Ricordiamo che i due Paesi hanno firmato un accordo commerciale a gennaio del 2020, poche settimane prima che il Covid-19 iniziasse a diffondersi rapidamente in Cina e – successivamente – si trasformasse in una pandemia globale. L’accordo stabiliva che rispetto alle importazioni dagli Stati Uniti nel 2017, la Cina dovesse acquistare almeno 200 miliardi di dollari in più di beni e servizi statunitensi nei successivi due anni.
Ebbene, per rimanere in linea con l’accordo, la Cina avrebbe dovuto acquistare circa 64,5 miliardi di dollari di beni statunitensi durante i primi quattro mesi di quest’anno. Tuttavia, i dati stimati dal Peterson affermano che gli acquisti cinesi di beni statunitensi abbiano raggiunto solo il 73% dell’obiettivo.
Per singola categoria, l’agricoltura è stata la più vicina a raggiungere l’obiettivo, con il 79% del target secondo il Peterson, e con l’87% sulla base dei dati cinesi.
Ricordiamo altresì che l’accordo biennale terminerà a dicembre e che almeno per il momento i colloqui tra Cina e Stati Uniti sul commercio si sono arenati, con i rappresentanti di entrambi i Paesi che avrebbero dovuto tenere una revisione semestrale in agosto (ma l’incontro è stato rinviato).
Da quando il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è entrato in carica a gennaio, la sua amministrazione ha mantenuto la dura posizione di Trump sulla Cina con poche indicazioni di cambiamenti sulle tariffe o sull’accordo commerciale nel prossimo futuro.
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