L’OPEC e i produttori di petrolio “alleati” hanno concordato questo weekend di prolungare per un ulteriore mese la riduzione della produzione di greggio del gruppo, nel tentativo di bilanciare il mercato globale della materia prima. Un accordo siglato in una videoconferenza iniziata nella giornata di sabato, e che è stato accolto positivamente dall’Arabia Saudita, il cui ministro dell’energia, il Abdulaziz bin Salman, ha invitato a guardare con “cauto ottimismo” al futuro, invitando a considerare che nuove sfide si proiettano in futuro.

Ricordiamo che a partire dallo scorso 1 maggio, OPEC+ ha ridotto la produzione di 9,7 milioni di barili al giorno, e che i tagli avrebbero dovuto iniziare a scemare dal 1° luglio. In realtà il taglio della produzione di luglio sarà di 9,6 milioni di barili al giorno, con una differenza imputabile al Messico e ai suoi 100.000 barili al giorno. L’OPEC+ ha concordato di rivedere i tagli mensilmente, con la prossima riunione che è già prevista per il 18 giugno.

Nel corso della riunione è stato altresì sollevato il tema del rispetto delle quote prescritte da parte dei singoli Paesi membri, e nel testo dell’accordo si è richiesta una maggiore attenzione alla conformità delle produzioni a quanto previsto. È proprio per questo motivo che ai Paesi che non sono riusciti a ridurre la produzione in base alle quote loro assegnate è stato domandato di attuare ulteriori tagli nei mesi di luglio, agosto e settembre, al fine di compensare il mancato rispetto delle quote nei mesi di maggio e giugno.

Rammentiamo anche, con l’occasione, che prima dell’avvio dell’incontro il mercato petrolifero mostrava un tiepido ottimismo sul raggiungimento dell’intesa, con il West Texas Intermediate che venerdì era salito del 5,72% a 39,55 dollari, e con il Brent che ha avanzato il 5,78% a 42,30 dollari, portando così a casa la sesta settimana di guadagni consecutivi.

Previsioni prezzo petrolio

Ma che cosa accadrà in futuro al prezzo del petrolio? Sicuramente, l’intesa raggiunta è uno sviluppo positivo per il greggio, a meno che una seconda ondata di Covid-19 non impatti drammaticamente sulle economie internazionali. Dunque, è possibile che la trovata armonia in ambito OPEC+ possa essere la locomotiva di una rapida ripresa per l’industria energetica.

Se i Paesi rispetteranno le linee sottoscritte nell’accordo del weekend, infatti, dovrebbero gradualmente diminuire le scorte di petrolio, quale risultato del deficit di produzione. E considerato che sono proprio le scorte a mantenere i prezzi a livelli relativamente bassi, è lecito pensare che più rapidamente diminuiranno, e più velocemente vedremo aumentare i prezzi.

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