Nel loro ultimo report sul wealth management Oliver Wyman e Deutsche Bank hanno fatto il punto sulle sfide che il wealth management dovrà affrontare nel 2019, dopo un 2018 certamente difficile sotto diversi fronti.
In particolare, il report esordisce affermando come la crescita globale della ricchezza nel segmento high-net worth sia scesa del 4%, e come un minore incremento delle masse gestite, mercati più sfidanti e compressione delle commissioni abbiano condotto a un declino il valore del settore del wealth management.
Di qui, la necessità di riconsiderare il settore alla luce di nuove priorità, che il report ha ben sintetizzato. In particolare, il dossier suggerisce di:
- ripensare la presenza nei mercati emergenti, sulla base della considerazione secondo cui più della metà della crescita dei grandi patrimoni arriverà proprio dalle aree emergenti, che ad oggi costituiscono solamente un terzo della riserva di ricchezza globale;
- semplificare il modello operativo, considerato che il rimbalzo del primo trimestre 2019 ha fornito ai wealth manager un’ultima possibilità di migliorare l’efficienza del proprio modello operativo e rivedere la propria base dei costi, prima di un’eventuale recessione. Il dossier sottolinea in tal senso come i wealth manager dovrebbe aumentare l’efficienza del front office andando a liberare competenze consulenziali per attività che generano profitti, automatizzando e digitalizzando parte dei processi.
“Per i player italiani la rotta dei mercati emergenti è disponibile solo per quelli di maggiore dimensione, e richiederà comunque una significativa capacità d’investimento e attenzione manageriale. L’ottimizzazione del modello operativo e il controllo dei costi rappresenta invece la priorità per tutti i player italiani, dove la digitalizzazione ha preso meno piede che nel resto d’Europa” – ha concluso Claudio Torcellan, responsabile Financial Services per il Sud Est Europa di Oliver Wyman.
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