Il team Global Fixed Income, currency and commodities Group di J.P. Morgan Asset Management, in un’analisi sulle prospettive dei mercati emergenti, si domanda quanto durerà il rialzo che prosegue da inizio anno.
Gli esperti di JP Morgan cercano di rispondere puntualmente a tale quesito ricordando come l’accomodante orientamento che è stato assunto da alcuni istituti monetari di principale riferimento globale, come la Fed e la Bce, abbia evidentemente favorito da inizio anno i mercati emergenti, la cui performance è stata tuttavia alimentata anche da altri fattori. In particolare, la Cina, che da sola contribuisce per circa il 40% al PIL dei mercati emergenti, ha ottenuto come spinta positiva quella legata alla soddisfacente evoluzione dei negoziati con gli Stati Uniti.
Chiarito ciò, gli analisti di JP Morgan notano come sebbene la crescita dei mercati emergenti sia destinata a rallentare dal 4,6% del 2018 al 4,4% nel 2019, in realtà il differenziale di crescita tra i mercati emergenti e i mercati sviluppati dovrebbe effettivamente allargarsi a causa del rallentamento maggiore degli sviluppati.
Per quanto poi attiene le valutazioni quantitative, JP Morgan rammenta come i titoli governativi e societari in valuta forte abbiano reso rispettivamente il 6,26% e il 4,61% da inizio anno e che vi sono investitori che ritengono l’attuale rialzo come eccessivo, anche se gli spread per entrambi i segmenti hanno finora recuperato solo il 55% circa dall’ampliamento registrato nel 2018. Gli esperti societari affermano inoltre che i titoli governativi dei mercati emergenti hanno sempre generato rendimenti positivi nei 12 mesi successivi, quando sono stati scambiati a livelli di spread analoghi a quelli attuali, cioè 340 – 350 punti base, e che altresì i titoli governativi dei mercati emergenti in valuta locale hanno generato rendimenti positivi quest’anno (4,45% in Dollari statunitensi), ma non hanno ancora colmato il -6,21% dell’anno scorso.
Complessivamente, per JP Morgan, nonostante il rallentamento della crescita globale, il quadro dei fondamentali si conferma generalmente positivo per il debito dei mercati emergenti. Gli investitori sono comunque invitati a monitorare attentamente le banche centrali per cogliere qualunque segno di un’inversione di rotta nelle attuali politiche accomodanti.
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