Anche dopo aver maturato una delle più forti crescite dell’anno, il percorso di salita dei futures sul carbonio in Europa non sembra essersi fermato e, probabilmente, non sembra aver intenzione di fermarsi presto. Almeno, stando a quanto si può intuire dal coro di analisti e di trader che sono sempre più fiduciosi sul futuro del prodotto finanziario.

Quelli che – in altri termini – rappresentano i diritti ad “inquinare” l’atmosfera terrestre con anidride carbonica, hanno superato i 25 euro per tonnellata e sono ora scambiati al loro livello più alto in un decennio. I dati sulle opzioni mostrano che gli operatori stanno già facendo scommesse sempre più importanti sulla possibilità che i prezzi superino i 30 euro nel 2019. Ed è peraltro questo anche il livello che gli analisti da HSBC Holdings Plc sostengono nelle proprie valutazioni.

I prezzi sono saliti alle stelle da agosto e la tendenza potrebbe continuare” – ha dichiarato Ingo Ramming, responsabile delle soluzioni corporate & investor presso Commerzbank AG a Londra.

Il mercato, una volta sopito, ha preso vita quest’anno dopo che la Commissione europea ha finalmente convinto i trader che l’imminente riforma del mercato limiterà effettivamente l’offerta. La riserva di stabilità del mercato, progettata per controllare automaticamente l’offerta di quote, inizierà il 1 gennaio e procederà con la rimozione graduale dei permessi nel corso del prossimo anno. Le utilities, gli inquinatori industriali e le compagnie aeree hanno bisogno dei certificati per coprire le loro emissioni di gas serra, e tutto lascia presagire che il loro interesse si svilupperà di conseguenza.

A conferma di ciò, i benchmark su tali futures sono aumentati di oltre il 23% nella scorsa settimana e sono triplicati quest’anno, sovraperformando il guadagno del 16% del greggio Brent e il 4,7% dell’indice delle materie prime S&P GSCI.

“I prezzi del carbonio sono ulteriormente aumentati a causa di una fornitura inferiore e potrebbero arrivare ai 30 euro”, ha affermato HSBC, che ha aggiornato la sua stima del prezzo 2019 la scorsa settimana a 25 euro da 14 euro. “Il momentum dei prezzi ci ha sorpreso e ora sembra consolidato”.

Il rally ha stimolato l’ammontare delle opzioni call in sospeso, o open interest, per acquistare future su carbonio benchmark a 30 euro e oltre l’anno prossimo. I venditori di queste opzioni potrebbero dover coprire con l’acquisto di futures sul carbonio, aggiungendo ulteriore carburante al rally.

Mentre le opzioni call a 50 euro possono sembrare inverosimili al momento attuale, “potrebbero non sembrare così assurde tra qualche mese”, ha detto Ramming alla Commerzbank, che però è anche cauto sul fatto che il prezzo potrebbe ridursi a 15 euro “se gli speculatori decidessero di uscire”.

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