In un suo recente parere, ISP ha dichiarato che il sentimento del mercato nei confronti del petrolio greggio è molto positivo a causa di alcune revisioni favorevoli alle stime dei fondamentali, e alle valutazioni su alcuni rischi geopolitici.
Nel prossimo mese, gli analisti si attendono che il greggio Brent possa scambiare in un range di 68-74 USD, a una media di 72 USD, mentre il WTI potrebbe operare in un intervallo di 62-70 USD, con una media di 67 USD.
Per quanto concerne i report diffusi la scorsa settimana, da parte dalle agenzie più rappresentative (U.S. EIA, IEA, OPEC), l’opinione prevalente conferma che gli sforzi degli alleati OPEC e non OPEC stanno riducendo lo stock globale. In particolar modo, l’EIA statunitense ha pubblicato la revisione mensile ottimistica dei fondamentali dell’offerta e della domanda, che ora prevedono un surplus molto contenuto sia nel 2018 (appena 0,2 mb / g) sia nel 2019 (0,1 mb / g).
Esaminando le preoccupazioni geopolitiche, la produzione in Venezuela potrebbe continuare a ridursi a causa della crisi politica ed economica in corso. Gli Stati Uniti dovrebbero inoltre imporre nuove sanzioni contro l’Iran il prossimo 12 maggio. Stando ai calcoli, le nuove sanzioni dovrebbero portare a una contrazione di 0,4 mb / g nelle esportazioni di greggio iraniano entro la fine dell’anno. Di contro, l’OPEC non dovrebbe espandere la produzione cumulativa dello stesso importo perché l’Arabia Saudita (l’unico paese dotato con sufficiente capacità inutilizzata) probabilmente preferirà guidare il mercato in condizioni ideali per poter accogliere la IPO del fondo Aramco, limitando così i “danni” di una eccezionale produzione di scisto negli Stati Uniti.
Ad ogni modo, non c’è molta chiarezza in tal proposito. Se più Paesi dovessero annunciare sanzioni contro l’Iran, infatti, il calo delle esportazioni iraniane sarebbe ancora più profondo. Secondo il quotidiano Spiegel, i ministri esteri dell’Unione Europea discuteranno la possibilità di applicare nuove sanzioni contro l’Iran in rappresaglia per il suo sostegno al regime siriano, sebbene non tutte le nazioni pare siano d’accordo su questa proposta.
Le sanzioni europee contro l’Iran potrebbero essere usate come uno strumento politico in negoziati più ampi con gli Stati Uniti per ottenere di più concessioni su altre questioni, come ad esempio quelle commerciali.
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