I mercati azionari asiatici hanno aperto la settimana con un andamento contrastato, seguendo il crollo di Wall Street che ha registrato la sua peggior perdita dalla giornata elettorale negli Stati Uniti.
I futures sugli indici americani, tuttavia, mostrano segnali positivi: il contratto S&P 500 è in rialzo dello 0,3% e quello del Dow Jones Industrial Average dello 0,1%. Gli investitori sono in fermento, speculando su chi potrebbe essere nominato Segretario del Tesoro dal presidente eletto Donald Trump.
L’Asia tra ribassi e rimbalzi
- Giappone: Il Nikkei 225 ha perso l’1,1%, scendendo a 38.220,85 punti. Lo yen si è leggermente rafforzato rispetto al dollaro USA dopo le dichiarazioni del governatore della Banca del Giappone, Kazuo Ueda, che ha confermato la possibilità di ulteriori rialzi dei tassi di interesse, se le condizioni lo permetteranno. Il dollaro, in rialzo marginale, si è attestato a 154,58 yen rispetto ai 154,54 yen di venerdì.
- Corea del Sud: Il Kospi è salito del 2,2% a 2.469,07 punti, spinto dall’annuncio di un piano di riacquisto di azioni da parte di Samsung Electronics. Le azioni della società hanno guadagnato il 6%, trainando il mercato al rialzo.
- Cina: I mercati cinesi hanno mostrato un andamento misto. L’indice Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato lo 0,8%, chiudendo a 19.572,34, mentre il Shanghai Composite ha perso lo 0,2%, scendendo a 3.323,55 punti, dopo un iniziale rialzo.
- Altri mercati asiatici: L’indice S&P/ASX 200 australiano è salito dello 0,2% a 8.300,20 punti, mentre il Taiex di Taiwan ha perso lo 0,9%. A Bangkok, il SET ha guadagnato lo 0,8% grazie a dati macroeconomici positivi che indicano una crescita superiore alle attese nell’ultimo trimestre.
Wall Street in difficoltà
Venerdì scorso, i principali indici americani hanno subito pesanti perdite, causate dalla diminuzione dell’effetto positivo (“Trump bump”) registrato dopo l’elezione presidenziale. Inoltre, il taglio dei tassi di interesse annunciato dalla Federal Reserve ha innescato preoccupazioni tra gli investitori.
- S&P 500: in calo dell’1,3% a 5.870,62 punti, la peggiore giornata dall’elezione.
- Dow Jones: ha ceduto lo 0,7%, chiudendo a 43.444,99 punti.
- Nasdaq: ha registrato una perdita più marcata, scendendo del 2,2% a 18.680,12 punti.
Settori in sofferenza
Le azioni dei produttori di vaccini hanno subito pesanti perdite dopo che Trump ha suggerito la nomina di Robert F. Kennedy Jr., noto attivista anti-vaccini, come futuro segretario per la Salute. Moderna è crollata del 7,3%, mentre Pfizer ha perso il 4,7%, alimentando timori su un possibile impatto negativo sui profitti. Anche il settore biotech ha subito un forte contraccolpo.
La peggiore performance nell’S&P 500 è stata di Applied Materials, che ha perso il 9,2% a causa di previsioni di ricavi inferiori alle aspettative degli analisti, nonostante risultati trimestrali superiori al previsto.
Le incertezze della politica economica
Nonostante il calo della scorsa settimana, l’S&P 500 è ancora in rialzo del 23% da inizio anno, vicino al suo massimo storico. Tuttavia, gli esperti avvertono che i prezzi azionari stanno crescendo a un ritmo molto più rapido rispetto agli utili aziendali, rendendo il mercato vulnerabile a ulteriori correzioni.
Il ritorno di Trump alla Casa Bianca solleva dubbi tra gli investitori. Sebbene le sue politiche di riduzione delle tasse e deregulation abbiano inizialmente galvanizzato i mercati, ci sono preoccupazioni per un possibile aumento del deficit pubblico e dell’inflazione. Questo potrebbe influenzare la politica monetaria della Federal Reserve, che potrebbe essere meno propensa a ulteriori tagli dei tassi.
Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha recentemente dichiarato che l’economia non sta inviando segnali che richiedano un’urgenza nel ridurre ulteriormente i tassi di interesse.
Materie prime e valute
- Petrolio: Il greggio WTI è aumentato di 13 centesimi a 67,15 dollari al barile, mentre il Brent è salito di 27 centesimi a 71,31 dollari.
- Euro/Dollaro: L’euro è salito a 1,0543 dollari, rispetto a 1,0534 di venerdì.
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