Le condizioni del settore immobiliare cinese stanno peggiorando, al punto che gli analisti di Goldman Sachs sono passati allo scenario peggiore per la parte più rischiosa del mercato.
Gli analisti della banca ricordano come dall’inizio di quest’anno ben 22 emittenti cinesi di obbligazioni ad alto rendimento, legate al settore immobiliare, siano finiti in default o abbiano rinviato il rimborso. “Data la ripresa delle tensioni, abbiamo alzato la nostra previsione di tasso di default del China Property HY per l’anno fiscale 22 al 31,6% (dal precedente 19,0%), che era la nostra precedente ipotesi di ribasso“, hanno affermato gli analisti.
Gli analisti hanno altresì alzato le stime per il tasso di default delle società high yield asiatiche al 15,5%, dal precedente 9,3%, dato che la categoria è predominata proprio dal settore immobiliare cinese. La nuova previsione è leggermente inferiore al tasso di default del 17,8% dello scorso anno, secondo il dossier.
Ricordiamo anche come secondo le stime di Moody’s, il settore immobiliare e le industrie correlate rappresentano più di un quarto dell’economia cinese.
Pechino ha cercato di frenare la speculazione sul mercato immobiliare: negli ultimi due anni le autorità di regolamentazione si sono concentrate specificamente sulla riduzione della dipendenza degli sviluppatori immobiliari dal debito per la crescita. E sebbene alcune società si siano prontamente adeguate, altre, come Evergrande, hanno preoccupato gli investitori per le dimensioni del loro debito e le potenziali ricadute di un default su larga scala.
“È improbabile che si assista a una ripresa più ampia del mercato immobiliare cinese fino a quando le vendite di immobili non inizieranno a mostrare segni di ripresa“, hanno scritto gli stessi analisti di Goldman in un dossier separato, venerdì.
“Riteniamo che siano probabilmente necessarie ulteriori misure di allentamento prima che le vendite di immobili possano riprendersi, in particolare con le restrizioni di Covid in vigore in diverse città della Cina“, hanno affermato gli analisti, che si aspettano che i costruttori più forti ottengano risultati migliori di quelli più deboli nell’attuale contesto.
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