trader disperato e bandiera del Giappone
Il Nikkei va nel baratro nel Black Monday di Tokyo - BorsaInside

Il tracollo registrato dalla borsa di Tokyo nella prima di Ottava è di quelli che, da soli, bastano a far tremare tutti i mercati globali dando non pochi grattacapi agli investitori. E mentre tra gli addetti ai lavori già si parla di Black Monday per definire quanto avvenuto al Nikkei 225 (indice di riferimento della borsa del Giappone) tra i trader è già caccia alle ragioni di quanto avvenuto.

Perchè la borsa del Giappone è crollata e cosa potrebbe accadere adesso sono le domande tipiche di questa situazione. Si tratta di due questioni strettamente connesse tra loro perchè capire perchè il Nikkei giapponese è crollato è sicuramente di aiuto per provare a capire la direzione che i mercati potrebbero prendere e quindi come investire.

Per quello che riguarda questo secondo punto, possiamo già anticipare che grazie a strumenti derivati come ad esempio i CFD, è possibile fare trading sul Nikkei anche al ribasso. Tecnicamente si parla di short trading e nel caso specifico dei Contratti per Differenza è anche possibile operare a leva amplificando la portata dell’investimento (ma salgono anche i rischi). Quando si parla di CFD, il pensiero va spesso ai broker ma in realtà oggi è possibile tradare CFD sul Nikkei giapponese anche con una banca italiana come Fineco.

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Cosa è successo al Nikkei 225 e perchè è crollato

Il crollo dell’indice giapponese Nikkei nella prima seduta della settimana, non è stato un evento inatteso. E’ dalla scorsa Ottava che l’azionariato globale era finito sulla graticola. Nel caso specifico della borsa del Giappone, poi, c’era il precedente di venerdì quando il paniere aveva lasciato sul ribasso il 6 per cento. Ebbene quel rosso era solo l’antifona visto che lunedì si è poi chiuso con il Nikkei in calo di ben il 12 per cento.

Questi numeri non possono che far preoccupare vista la loro consistenza, tuttavia andrebbe tenuto in considerazione che l’indice di riferimento giapponese era reduce da una lunga serie di record. Come si può vedere dal grafico, infatti, il Nikkei 225 era da mesi sui massimi storici. Prima o poi la luna di miele con i mercati doveva per forza finire. Non è un caso, però, che sia finito adesso. Il crollo è infatti arrivato dopo che la Bank of Japan ha deciso di alzare i tassi di riferimento dallo 0,25 per cento allo 0,5 per cento (tra l’altro determinando la corsa dello Yen sul Dollaro).

L’assist che ha dato il “la” a vendite così massicce è quindi di natura monetaria.

Come investire sul Nikkei dopo il crollo

La situazione dell’indice di riferimento giapponese è complicata ma non è catastrofica. Il punto è che in atto una fuga da tutto l’azionariato globale a causa dei crescenti timori sulla recessione in Usa. Nelle ultime settimane, infatti, si sono moltiplicate le previsioni circa la possibilità che la FED, dopo mesi di rinvio, possa tagliare i tassi di riferimento di ben 50 punti base nel board FOMC di settembre.

L’economia Usa, infatti, sta peggiorando con il tasso di disoccupazione che, inaspettatamente, è salito ai massimi dal 2021 e i salari che sono cresciuti meno delle attese. Dinanzi a questo contesto ci sono ora il 70 per cento di probabilità che il costo del denaro Usa possa essere aumentato di 50 punti base a settembre contro i 25 attesi all’inizio.

La situazione americana impatta un pò ovunque, borsa di Tokyo compresa. Il crollo del Nikkei è quindi da imputare sicuramente al fatto che la borsa del Giappone fosse oggettivamente cresciuta tanto oltre che alla correlazione con il mercato americano.

Tecnicamente, a causa del violento sell-off che ha caratterizzato le ultime due sedute di borsa, il Nikkei ha messo nel mirino importanti supporti tecnici. E’ plausibile una prosecuzione del trend al ribasso ma non è da escludere anche un ribalzo. La situazione è quindi dinamica e uno dei modi per sfruttarla fino in fondo è investendo sull’indice nipponico con i CFD.

Scegliendo una banca come Fineco invece che un broker classico, è possibile affiancare al trading con i CFD anche un eventuale investimento su quegli ETF che replicano asset nipponici. In questo articolo abbiamo fatto il punto sui migliori ETF giapponesi.

Per quello che riguarda gli ETF Fineco offre due possibilità operative: accanto all’investimento in singoli fondi, infatti, c’è anche la possibilità di creare il piano Replay. In più da non tralasciare la presenza di una vasta selezione di ETF a zero commissioni.

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Per quello che riguarda le tipologie di conto, accanto al classico conto Fineco che comprende banking e trading, è poi possibile optare anche per il conto di solo trading senza servizi bancari che non ha costi fissi.

Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento. Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa scritti direttamente dai nostri Clienti.
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