Il NSO, l’Istituto Nazionale di Statistica indiano, ha diffuso gli ultimi aggiornamenti sull’andamento dell’economia del subcontinente, affermando che il PIL è cresciuto del 20,1% tra aprile e luglio di quest’anno, contro una flessione del 24,4% riscontrata nello stesso periodo del 2020. Tuttavia, le attività economiche, per via della seconda ondata di Covid19, sono rimaste molto al di sotto dei livelli che erano stati conseguiti prima dell’avvio della pandemia.
Dinanzi a tali dati macro, il governo di New Delhi ha commentato affermando che i numeri confermano le previsioni di una imminente ripresa a V, realizzate un anno fa, di questi tempi. Una risalita del 20,1% del Pil, a dispetto dell’intensa seconda ondata di Covid nei mesi di aprile e maggio – si legge in un comunicato – evidenzia la continuità della ripresa dell’economia indiana, facendo ben sperare per i prossimi mesi.
Nonostante tali segnali, però, gli economisti invitano a leggere i dati con maggiore prudenza, poiché non sono sufficienti – da soli – per essere interpretati come un segnale sicuro della ripresa. Come anticipato qualche riga fa, infatti, l’economia non è ancora tornata ai precedenti livelli del 2019-20, un periodo che peraltro non era stato tra i più fortunati per l’India.
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