Nel mese di aprile la crescita dei profitti industriali in Cina era ancora molto robusta, sostenuta sia da effetti di base, quanto anche da una produzione industriale piuttosto solida. Le industrie connesse al settore minerario e dei metalli hanno condotto questa tendenza, avvantaggiandosi dell’aumento dei prezzi delle materie prime.
Non solo. Stando a quanto rammenta una nota a cura di Gero Jung, Chief Economist, Mirabaud AM, i profitti sono stati piuttosto sostenuti anche per quanto concerne i settori della chimica, delle telecomunicazioni e dei macchinari, che evidentemente sono riusciti a beneficiare del forte ciclo globale del settore manifatturiero.
Anche nel mese di maggio alcuni dati macroeconomici sembrano essere stati piuttosto confortanti. Lo scorso mese, ad esempio, le attività del settore dei servizi hanno continuato a crescere, a cavallo della festa nazionale del lavoro, secondo i dati sul modesto rimbalzo del PMI dei servizi.
Le prenotazioni per i viaggi e i soggiorni interni sono intanto cresciute rispetto all’anno scorso, sebbene la spesa per le vacanze sia rimasta inferiore ai livelli del 2019.
Nel frattempo, il dato sul PMI manifatturiero – prosegue la nota della società di asset management – indica che la crescita dell’attività manifatturiera è rimasta praticamente ferma. La domanda estera rappresenta ancora un fattore di supporto, come mostra il nuovo miglioramento della crescita dei nuovi ordini sulle esportazioni.
Infine, si conclude la nota dell’esperto, la Banca Popolare Cinese ha incrementato il livello di riserve obbligatorie per i depositi in valuta estera, in uno scenario in cui lo yuan sembra essersi rafforzato significativamente nei confronti del dollaro statunitense. Una mossa che, evidentemente, cerca di prevenire un eccessivo apprezzamento della valuta cinese mediante la gestione delle attese, più che rappresentare un passo in direzione di una politica monetaria più restrittiva.
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