Nel corso del 2020 l’economia cinese è stata evidentemente sostenuta dal ricorso a forti volumi di export. Tuttavia, tale spinta sta diminuendo, tanto che l’agenzia doganale del Paese asiatico, in una nota di pochi minuti fa, ha precisato che in termini di dollari le esportazioni sono aumentate del 30,6% a marzo rispetto a un anno fa, cinque punti percentuali sotto le aspettative.
Per quanto attiene le previsioni dei prossimi tre mesi, il portavoce delle dogane Li Kuiwen ha affermato ai giornalisti che l’elevata base statistica da cui partono i confronti pone delle sfide importanti al commercio internazionale nel secondo trimestre. Li ha inoltre dichiarato che la recrudescenza dei casi di Covid-19 e le incertezze geopolitiche, come il blocco del canale di Suez, significano per la Cina che c’è ancora molta strada da fare per raggiungere una crescita stabile del commercio.
Export in rallentamento
Naturalmente, il rallentamento dell’export non spaventa e non stupisce le autorità cinesi, che peraltro vorrebbero spostare la dipendenza dell’economia dal consumo privato per la crescita, e lontano dalla produzione di beni per l’esportazione. Tuttavia, è oggi impossibile fare a meno del traino rappresentato dall’export, almeno per il momento.
Ricordiamo che le esportazioni nazionali sono aumentate del 3,6% l’anno scorso, mentre il PIL del Paese è cresciuto del 2,3%, unica grande economia ad espandersi in mezzo alla pandemia. Gran parte della crescita delle esportazioni l’anno scorso è venuta da un aumento della domanda di mascherine e altri dispositivi di protezione.
A sua volta, la buona emersione della Cina dalla pandemia, rispetto ad altre economie internazionali, e gli stimoli delle campagne fiscali e monetarie, hanno spinto gli acquisti di prodotti realizzati dalle fabbriche cinesi.
L’e-commerce internazionale
Un altro dato piuttosto importante è relativo al fatto che l’e-commerce transfrontaliero tra la Cina e gli altri Paesi ha mostrato una performance modesta nel primo trimestre. L’e-commerce transfrontaliero ha infatti contribuito al Pil cinese per 419,5 miliardi di yuan (64,5 miliardi di dollari) nei primi tre mesi dell’anno, un rallentamento a circa il + 5% rispetto allo stesso periodo dell’anno .
La proporzione del commercio elettronico transfrontaliero sul totale del Pil rimane dunque per il momento bassa, mostrando i limiti che ha nel contribuire alle importazioni e alle esportazioni e all’economia nel suo complesso.
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