La Cina è uscita dalla crisi del nuovo coronavirus accelerando lo sviluppo interno e le esportazioni verso quei Paesi che stanno uscendo dal lockdown. Ma quali saranno i cambiamenti di tendenza che caratterizzeranno il comportamento dei cinesi nei prossimi mesi e anni? In che modo il Covid-19 ha lasciato degli strascichi sulle abitudini del Paese?
A individuarli è un rapporto di McKinsey, ripreso e approfondito in una nota di John Plassard, Investment Specialist del Gruppo Mirabaud.
Digitalizzazione
Prima dell’avvento del Covid-19 la Cina era già tra i massimi leader mondiali nelle aree rivolte ai consumi, che rappresentavano il 45% delle transazioni commerciali elettroniche globali. La penetrazione dei pagamenti mobili era già tre volte superiore quella statunitense. Nel settore sanitario, poi, le interazioni digitali hanno subito un’accelerazione con la rapida crescita delle consultazioni online, e con le maggiori relazioni virtuali tra medici e pazienti e farmacie. Cambiamenti che si sono verificati soprattutto con l’ampia diffusione del 5G, che catalizzerà l’utilizzo degli strumenti digitali.
Riduzione dell’esposizione
A causa della crisi sanitaria e delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti, è stato evidenziato come l’arresto di una linea di produzione in Cina possa avere un impatto molto negativo sull’acquirente finale e sul produttore. Per questo motivo la Cina ha scelto di rimpatriare alcune filiere e potenziarne l’innovazione con le capacità esistenti. Cambiamenti peraltro stimolati dal sostegno finanziario del governo. Anche se l’innovazione locale al servizio della Cina rimarrà importante, è lecito pensare che il Paese avrà sempre bisogno di input tecnologici globali per poter mantenere la crescita della sua produttività.
Concorrenza
La maggior parte delle aziende cinesi continuerà ad avere una forte crescita, ma la crisi sanitaria ha anche evidenziato una crescente concorrenza da parte di diversi Paesi emergenti. Invece di ridurre i costi e il personale, però, diverse grandi aziende cinesi hanno deciso di continuare a investire in R&S, anche con aiuti di Stato.
Consumatore più maturo
La nuova generazione di giovani benestanti cinesi non aveva mai sperimentato una recessione economica prima di Covid-19. Dunque, si è verificata una maturazione nei consumatori, oggi più attenti alla spesa, al risparmio e al trade-off nel comportamento di acquisto. Il 42% dei giovani cinesi ha dichiarato di voler risparmiare di più a causa del virus. E anche i prestiti ai consumatori sono diminuiti, mentre quattro consumatori su cinque intendono acquistare più prodotti assicurativi dopo la crisi. Ad aumentare sono i risparmi (+ 8% nel saldo dei depositi).
Intensificazione settori pubblici e privati
Infine, è emerso come il settore privato e le aziende tech leader stiano giocando un ruolo più significativo, apportando grandi contributi socio economici tra l’emergere di istituzioni sociali che hanno donato milioni di euro per gli sforzi della ripresa. Il settore privato oggi contribuisce a quasi due terzi della crescita economica cinese e al 90% dei nuovi posti di lavoro, dimostrando così un cambiamento nell’equilibrio del potere economico.
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