Nella sua ultima riunione la Banca del Giappone ha mantenuto una politica monetaria invariata, e ha leggermente migliorato la sua visione dell’economia, suggerendo che forse non era necessaria in fondo necessario un allargamento immediato degli stimoli per combattere la pandemia da nuovo coronavirus.
Come ampiamente previsto, dunque, la BOJ ha mantenuto l’obiettivo di un tasso di interesse a breve termine del -0,1% e l’impegno a limitare i rendimenti dei titoli di stato a 10 anni intorno allo zero. Non ha inoltre apportato modifiche di rilievo ai suoi programmi di asset-buying e di prestito per allentare le tensioni di finanziamento delle imprese.
“L’economia giapponese rimane in uno stato difficile, ma ha iniziato a riprendersi con la graduale ripresa dell’attività commerciale“, ha dichiarato la BOJ nel comunicato con cui si aggiornavano le decisioni della propria policy monetaria. Dichiarazioni che sono evidentemente un po’ più ottimistiche rispetto alle valutazioni precedenti, contestuali alla revisione dei tassi di luglio, quando fu affermato che l’economia verteva in uno “stato estremamente severo“.
Ricordiamo che mercoledì Suga è diventato il primo nuovo primo ministro giapponese in quasi otto anni, e che nel suo discorso iniziale si è impegnato a contenere la diffusione di Covid-19 e a promuovere le riforme, dopo aver mantenuto nel suo governo circa la metà della formazione del predecessore Shinzo Abe.
Gli analisti non si aspettano grandi cambiamenti nel rapporto tra la BOJ e l’amministrazione guidata da Suga che, come braccio destro di Abe, ha guidato la strategia del premier uscente per rilanciare l’economia con audaci misure monetarie e fiscali.
Ricordiamo altresì che il Giappone ha subito il suo più grande crollo economico da record nel secondo trimestre, a causa dell’impatto negativo del Covid-1, rafforzando le aspettative che l’inflazione rimarrà ben al di sotto dell’obiettivo del 2% della BOJ per anni.
La BOJ ha allentato la politica per due volte quest’anno, principalmente aumentando l’acquisto di attività e creando un sistema di prestiti per incanalare il denaro verso le piccole imprese in difficoltà, con l’obiettivo di attutire il colpo della crisi.
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