La riunione della Bank of Japan, uno degli appuntamenti di maggiore rilievo della scorsa settimana, si è conclusa senza particolari sorprese. L’istituto monetario giapponese non ha infatti modificato i tassi, come da attese, ma ha lasciato aperta la porta a ulteriore stimolo e ha cambiato la propria guidance.
Nelle sue comunicazioni, in particolar modo, la Banca centrale indica che non vi sia stato un ulteriore aumento della possibilità che la spinta verso il raggiungimento dell’obiettivo di inflazione sia perso, e precisa il proprio impegno per monitorare l’evoluzione dello scenario, con l’introduzione di nuova guidance.
A proposito di guidance, i cambiamenti sono effettivamente più marcati delle attese, sia per quanto attiene la durata che per quanto concerne il livello dei tassi. In particolare, nella nuova guidance si afferma che la Banca si aspetta che i tassi a breve e a lungo termine restino ai loro livelli attuali o più bassi fino a quando sarà necessario per prestare attenzione alla possibilità che la spinta verso il raggiungimento dell’obiettivo di stabilità dei prezzi sia perso. Con tale dichiarazione, dunque, l’istituto rimuove ogni scadenza temporale che invece compariva nella versione precedente (primavera 2020) e si aggiunge l’indicazione di possibili ulteriori riduzioni dei tassi in territorio negativo.
Per quanto poi attiene l’aggiornamento dei dati, per quanto attiene l’inflazione il sentiero rimane sempre lontano dall’obiettivo, ma ci si orienta verso l’alto, con lo 0,5% previsto per l’anno finanziario 2019, che passa all’1% atteso per il 2020 e all’1,5% previsto per il 2021.
Nella sua conferenza stampa, infine, il governatore Kuroda ha dichiarato che la politica monetaria dipende dai dati, soprattutto in questa fase, in cui dovrà essere monitorata la reazione al rialzo dell’imposta sui consumi.
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