Investire in obbligazioni in renmimbi ossia in bond cinesi conviene? Per dare una risposta a questa domanda può essere di aiuto il report di Cary Yeung, Head of Greater China Debt di Pictet Asset Management dedicato alle prospettive degli investimenti in Cina.
Secondo l’analista, l’incremento delle spesa nazionale e l’aumento della spesa pensionistica, in un contesto di invecchiamento crescente, porteranno molto presto Pechino a dover fare i conti con un deficit delle partite correnti molto ampio. In altre parole la Cina sarà destinata a consumare più di quello che viene prodotto e questa nuova situazione non potrà non avere immediate conseguenze sul mercato del debito cinese.
Secondo l’analista quando tutto questo si verificherà la Cina sarà costretta a finanziare il suo enorme deficit indebitantosi sempre di più con l’estero. In quel momento, dal punto di vista finanziario, la Cina cesserà di essere un paese esportatore di capitale e diventerà un paese importatore di capitale.
Le autorità cinesi, consapevoli dell’inevitabilità di questo meccanismo, si stanno preparando a questa mutazione epocale varando misure per liberalizzare i mercati finanziari e per attrarre investimenti dell’estero. Proprio tra queste riforme c’è anche l’apertura del mercato alle obbligazioni onshore cinesi.
Yeung ricorda come nel 2017 venne lanciato da Pechino il cosiddetto programma Bond Connect, il cui obiettivo era quello di permettere agli investitori stranieri di negoziare ad Hong Kong senza possedere conti onshore. Parallelamente la Cina aveva anche introdotto la cosiddetta opzione di regolamento Delivery versus Payment. Oggi laPeople’s Bank of China, secondo alcune indiscrezioni, punta ad ammorbidire le regole sulle operazioni repo e sui derivati per gli investitori esteri. Grazie a tutti questi provvedimenti è possibile che le obbligazioni in RMB possano presto diventare una componente importante dei portafogli internazionali. Investire in bond in renmimbi è quindi un’opzione da tenere in seria considerazione.
Alcuni dati. Nel corso del primo trimestre i bond in renmimbi in mano ad investitori esteri hanno registrato un aumento al livello record di 271 miliardi di dollari contro i 160 miliardi di dollari dell’anno precedente. Secondo Cary Yeung il boom è stato causato dall’anticipazione della decisione dei fornitori di indici globali di inserire anche i bond cinesi nei loro indici obbligazionari internazionali tradizionali.
Giusto per fare un esempio, l’indice obbligazionario Bloomberg-Barclays’ Global Aggregate ha inserito i bond cinesi in RMB ad aprile e questa decisione potrebbe presto essere replicata anche da altri fornitori. Secondo alcune proiezioni l’inserimento degli indici determinerà flussi in entrata potenziali per complessi 300 miliardi di dollari nei prossimi anni. Ad oggi gli investitori internazionali hanno in mano pocom meno del 3 per cento della classe di attivi ma secondo la People’s Bank Of China questa percentuale potrebbe triplicare e arrivare fino al 15 per cento nel giro di un decennio.
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