Il presidente dell’amministrazione statunitense Donald Trump ha ribadito che potrebbe imporre delle tariffe aggiuntive sulle importazioni cinesi, se lo desidera. Un avvertimento, dopo aver promesso di interrompere il percorso che avrebbe potuto portare a ulteriori dazi, all’interno di una apparente tregua nella guerra commerciale con Xi Jinping.
Trump si è riferito all’attuale situazione affermando di avere una lunga strada da percorrere per quanto riguarda le tariffe, e di avere altri 325 miliardi di dollari di beni su cui è possibile applicare una tariffa, se lo desidera. Insomma, il presidente ha confermato di parlare con la Cina per raggiungere un accordo, e di volere questo accordo, ma ha contemporaneamente lanciato un chiaro segnale su ciò che potrebbe accadere nel caso in cui le trattative non proseguiranno nel verso giusto.
Dal canto suo, la Cina ha precisato che ulteriori dazi finiranno con il complicare i negoziati. Il portavoce del Ministero degli Esteri Geng Shuang, ai giornalisti ha infatti dichiarato che se gli Stati Uniti imporranno nuove tariffe, questo creerebbe un nuovo ostacolo per i negoziati commerciali, rendendo più lunga la strada per giungere a un accordo, e concludendo poi sottolineando che la Cina spera ancora di risolvere gli attriti commerciali con gli Stati Uniti attraverso la condivisione e il dialogo.
Al di là delle velate minacce di Trump, il ministro del Tesoro Steven Mnuchin ed il rappresentante commerciale degli Stati Uniti Robert Lighthizer prevedono di avere un’altra call questa settimana con i negoziatori commerciali cinesi. Nel caso in cui i meeting telefonici dovessero essere produttivi, i due sarebbero pronti ad andare a Pechino.
Ricordiamo infine che la Cina ha pubblicato questa settimana alcuni dati che mostrano che la crescita della seconda economia mondiale è rallentata al 6,2% nel secondo trimestre, per il ritmo più debole dal 1992, quando il Paese ha iniziato a raccogliere tali dati macroeconomici. Nel frattempo, Trump la scorsa settimana ha lamentato che la Cina non è all’altezza della sua promessa di aumentare gli acquisti di prodotti agricoli americani, esprimendo “delusione”.
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