Come abbiamo già avuto modo di rammentare poco fa, la Cina e gli Stati Uniti hanno compiuto degli importanti progressi nei colloqui per porre fine alla loro guerra commerciale, con il presidente Xi Jinping che da una parte ha affermato di aver spinto per una rapida conclusione delle trattative, e con il presidente Donald Trump che parla di prospettive positive per un accordo “monumentale” ed “epico”, che potrebbe essere talmente vicino da essere a portata di qualche settimana di distanza.
Le due parti hanno concordato che è fondamentale giungere a una rapida conclusione dei negoziati, garantendo così relazioni USA – Cina equilibrate e stabili, per poi aggiungere che sono stati raggiungi nuovi consensi su questioni importanti, fino ad arrivare a un canovaccio sul testo di un accordo commerciale.
In particolare, sono proprio le dichiarazioni di Trump ad aprire il giusto ottimismo sul fatto che le due maggiori economie mondiali possano finalmente porre fine alla loro guerra commerciale che dura oramai da nove mesi, e che ha avuto tra gli effetti principali quello di sconvolgere le catene di approvvigionamento, confondere i mercati e pesare sull’economia mondiale.
Ma che cosa manca per poter suggellare questo accordo? Probabilmente, sottolineava Bloomberg citando alcuni analisti asiatici, c’è che Trump sta ancora esercitando pressioni sulla Cina affinché in questa ultima fase dei colloqui vengano garantite più concessioni sull’apertura del proprio mercato e sul rafforzamento della supervisione sull’attuazione delle promesse. Si tratta tuttavia di “problemi di attuazione”, mentre i principi che reggeranno l’accordo vengono considerati oramai prossimi, tanto da poter far prevedere la conclusione dell’intesa già entro la fine del mese di aprile.
I colloqui continueranno comunque anche nelle prossime ore, in una condizione di assenza di un calendario per ulteriori negoziati successivi,
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