Così lontana e così felice. E’ questo ciò che in tanti pensano dell’Australia al giorno d’oggi. Questa immagine dell’Australia felix rischia però di appannarsi se davvero si dovesse verificare la previsione di alcuni analisti per nulla attratti dall’Oceano. Secondo questi esperti in Australia rischia di scoppiare a breve la bolla del mercato immobiliare. A fare il punto sulla questione è stato Ariel Bezalel, Head of Strategy Fixed Income d Jupiter Asset Management. Secondo l’analista, il beato isolamento che ha per lungo tempo caratterizzato l’Australia tenendola al riparo dalle ultime gravi crisi, potrebbe presto diventare un ricordo. Bezalel ha rivelato come la sua compagnia stia da tempo monitorando il livelli di indebolimento del mercato immobiliare in Australia. Durante questa operazione è emerso che in Australia si stia verificando una lenta stretta creditizia che potrebbe addirittura peggiorare nel prossimo. Fondamentalmente non c’è nulla di davvero nuovo sotto al dole poichè, recentemente, la stessa Morgan Stanley aveva affermato che l’eventuale crollo dell’immobiliare australiano potrebbe mettere la parola fine ad una fase economica espansiva che in Australia dura dalla bellezza di 27 anni!. In pratica per l’Australia potrebbe presto finire una lunga di miele che non ha fatto altro che alimentare il mito di questa terra in tutti gli ultimi anni.
Le analogie tra la situazione attuale del mercato immobiliare australiano e quella del mercato immobiliare Usa prima dello scoppio della crisi innescata da subprime sono incredibili. Come in Usa, anche in Australia fino a poco tempo fa i mutui per comprare casa venivano concessi a man bassa. In altre parole le banche attive in Australia fino a pochi mesi fa concedevano prestiti anche a chi non presentava anagrafiche di particolare affidabilità. Come avvenne a suo tempo in Usa, ad un certo punto questa politica delle maglie larghe è stata cambiata. In poche parole, dopo un’inziale fase permissiva, le banche dell’Australia sono diventate molto più restrittive sui mutui per l’acquisto della casa. Il risultato del cambio di rotta (ma, questo va precisato, con i prestiti a tutti non si poteva comunque continuare) è stato l’inevitabile prosciugamento del credito al comparto immobiliare. Morale della favola? Oggi l’economia dell’Australia è alle prese con la crisi del settore immobiliare più forte degli ultimi 35 anni. Ovviamente crisi in atto significa possibile bolla pronta ad esplodere. I dati macro confermato il rischio bolla immobiliare in Australia con i prezzi delle case in calo dell’1,3 per cento nel mese di dicembre.
Le analogie tra l’Australia oggi e gli Usa prima della grave crisi provocata da subprime non si fermano solo ai prestiti per acquisto casa. L’Head of Strategy Fixed Income d Jupiter Asset Management ha dimostrato come il livello di indebitamento delle famiglie australiane oggi sia il più alto tra quelli dei paesi sviluppati. Il rapporto debito/PIL delle famiglie australiane è attorno al 120 per cento, valore addirittura più alto rispetto a quelle delel famiglie Usa prima della crisi finanziaria. Inoltre il 56 per cento dell’indebitamento delle famiglie dell’Australia è formato da mutui e da prestiti.
Oltre a questi dati specifici ci sono poi le indicazioni generali. La crescita del PIL dell’Australia nel corso dell’ultimo trimestre è stata dello 0,3 per cento contro lo 0,9 per cento del trimestre precedente. Il dato ha deluso tutte le attese alimentando, ancora di più, i sospetti che veramente in Australia ci sia il rischio di esplosione di una bolla immobiliare.
In questo quadro poco edificante, uno dei pochi elementi di incoraggiamento è il fatto che, a differenza di quello che a suo tempo avvenne in Usa, il governo australiano ha ora tutto il tempo per prepararsi e disinnescare la bolla immobiliare.
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