Quali saranno le previsioni Giappone 2019 in relazione alla sua economia e alla sua solidità finanziaria?
Per Joël Le Saux, responsabile Japanese Equities e Portfolio Manager per SYZ AM, dopo un prolungato periodo di crescita, in questo inizio di 2019 il tasso di crescita dell’economia giapponese sta rallentando, come peraltro sta accadendo anche in larga parte delle principali economie mondiali.
Per quanto concerne l’impatto che tale rallentamento globale avrà, è presumibile che gli effetti saranno negativi sugli esportatori giapponesi e soprattutto sui titoli ciclici come quelli dell’automazione industriale con ampia esposizione all’economia cinese. Sul lato consumo, i consumatori giapponesi dovranno confrontarsi con un rialzo delle tasse sui consumi a ottobre 2019, con l’IVA che passerà dall’8% al 10%.
La società di gestione ritiene comunque che tali elementi negativi impatteranno sull’economia nazionale meno di quanto accaduto nell’aprile 2014, con un picco di 3 punti percentuali. Di fatti, contrariamente al passato, nel 2019 il Giappone non dovrà far fronte a pressioni deflazionistiche, mentre dal canto loro i lavoratori dipendenti hanno già usufruito di un incremento dei salari di oltre il 2% negli ultimi 5 anni.
Occhi aperti sulla BoJ
In tale scenario tutto sommato non preoccupante, gli occhi saranno incentrati soprattutto su ciò che farà nel 2019 la Banca del Giappone. Di fatti, dopo aver modificato la banda di oscillazione dei bond governativi la scorsa estate, il sentiment sembra essere rivolto verso la strada della normalizzazione della policy monetaria, fino a questo momento non convenzionale.
Per la società, è comunque difficile immaginare cambiamenti importanti delle politiche nel 2019, sebbene è probabile un’eliminazione del NIRP – Negative Interest Rate Policy.
Per SYZ, “dopo aver ripristinato i loro bilanci durante gli anni dell’Abenomics, le società quotate si trovano ora in una condizione di bassa leva e godono di margini e ROE elevati su base storica”. In aggiunta ai temi del miglioramento della propria governance aziendale, le società si stanno impegnando in modo significativo nella ristrutturazione di strutture di produzione obsolete, nella costruzione di nuovi centri di ricerca e sviluppo e nel miglioramento della produttività, senza disdegnare la possibilità di cercare nuove possibilità di crescita tramite acquisizioni e fusioni in Giappone o oltremare.
Alla luce di quanto sopra, gli analisti ritengono che le incertezze globali siano già state prezzate, con il P/E del Topix inferiore a 11x – il minimo in 6 anni – mentre il P/B è appena inferiore a 1,1x e il RoE ad alta cifra. Il dividend yiel, del 2,5% è prossimo al massimo storico e le basse valutazioni attuali permettono agli investitori più attenti di cogliere opportunità interessanti, in particolare nelle mid-cap.
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