Il 2018 si è rivelato l’anno più volatile e movimentato per il mercato e l’economia indiana, con gli indici di riferimento che hanno toccato il massimo storico prima di verificare un sell-off dovuto principalmente all’aumento dei prezzi del greggio, al deprezzamento delle valute internazionali, al crescente protezionismo commerciale, alle evoluzioni geopolitiche, ai dati macroeconomici e ad alcuni eventi societari.

Tuttavia, molti analisti ritengono che nel 2019 l’India assisterà ad un enorme cambiamento positivo e ad un forte rilancio dell’economia con una decisa correzione dei prezzi del greggio Brent che ha contribuito all’apprezzamento della rupia indiana. Ciò dovrebbe tradursi in un’ulteriore riduzione del disavanzo delle partite correnti, in una flessione del pagamento delle sovvenzioni, in un minore rischio di inflazione e in un maggiore margine di manovra per la RBI volto a ridurre i tassi di interesse.

Uno sguardo dovrebbe altresì essere rivolto alle nuove riforme del prossimo governo, che potrebbero finalmente costituire il trampolino di lancio che i mercati stanno cercando. Le misure adottate dal governo e dalla Reserve Bank of India (RBI) per alleggerire le regole sui prestiti esteri e sulle obbligazioni, stabilizzerebbero la rupia e ridurrebbero il deficit delle partite correnti. L’aumento dell’inflazione indiana sarebbe uno dei dati più seguiti e la RBI potrebbe imporre misure correttive per arginarla controllando la liquidità o aumentando i tassi di interesse.

A livello globale, i mercati osserveranno i rendimenti obbligazionari e le tensioni geopolitiche. Turbolenze per i mercati globali potrebbero emergere dall’Italia, dalla Turchia, da Brexit e dal Medio Oriente. I passi della Federal Reserve saranno sicuramente seguiti con grande attenzione.

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