Google vuole espandersi in Cina e sta gettando le basi per una parte fondamentale del suo progetto, essenziale per il raggiungimento dei target: portare il suo business nel cloud della seconda più grande economia del mondo.
Il gigante di Internet è in trattative con Tencent Holdings Ltd., Inspur Group e altre società cinesi per offrire servizi cloud di Google nel territorio del gigante asiatico, come riferiscono alcune persone vicine ai vertici societari, che hanno chiesto a Bloomberg di non essere identificate.
I colloqui sono iniziati all’inizio del 2018 e con il passare delle settimane la società di Mountain View ha ristretto la rosa di candidati alla partnership a tre operatori alla fine di marzo. Le tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti ora incombono sull’impegno della compagnia statunitense, e non è ben chiaro se i piani procederanno con la stessa enfasi – ha dichiarato la fonte.
L’obiettivo è ovviamente cercare di fornire al mercato alcuni servizi di Google, come Drive e Documenti, tramite i data center e i server domestici dei provider cinesi, in modo simile a quanto altre società di cloud statunitensi stanno facendo su questo mercato. In gran parte del resto del mondo, Google Cloud noleggia energia e storage su Internet e vende una raccolta di app per la produttività sul luogo di lavoro chiamata G Suite, eseguita sui propri data center. La Cina richiede invece che le informazioni digitali vengano archiviate nel Paese stesso, e Google non avendo centri sul continente, ha bisogno di collaborazioni con partner locali.
La settimana scorsa, Diane Greene, direttrice di Google Cloud, ha dichiarato che desidera che l’azienda offra un cloud globale, ma ha rifiutato di commentare specificamente quanto accade nel mercato della Cina. Tuttavia, la società è alla ricerca di un business development manager con sede a Shanghai per il proprio business cloud. L’annuncio di lavoro elenca “esperienza e conoscenza del mercato cinese” tra i principali requisiti. Anche un altro portavoce di Google Cloud ha rifiutato di commentare. Inspur e Jane Yip, portavoce di Tencent, non hanno risposto immediatamente alle richieste di commento da parte del media americano.
È chiaro però che un legame con grandi aziende tecnologiche cinesi, come Tencent e Inspur, un importante fornitore di cloud e server, darebbe a Google la titolarità di potenti alleati proprio mentre cerca di tornare con prepotenza sul mercato della Cina continentale, dove il suo motore di ricerca è sostanzialmente in attivo per problemi di censura.
Dopo anni di ricostruzione lenta di una propria presenza in Cina, Google ha recentemente premuto l’acceleratore. Quest’anno sta costruendo un’area di data center cloud ad Hong Kong e a gennaio ha aperto un centro di ricerca sull’intelligenza artificiale a Pechino. Insieme ad altre unità di Alphabet Inc., ha iniziato a investire di più nelle aziende cinesi.
Detto ciò, è anche ovvio che una partnership cloud per Google in Cina aiuterebbe l’azienda a competere di più con i maggiori concorrenti Amazon.com Inc. e Microsoft Corp. Alla fine del 2017, Amazon ha accettato di vendere i suoi server cinesi e alcune altre risorse cloud al partner locale Beijing Sinnet Technology Co., con una mossa conforme alle leggi introdotte, che impongono lo stoccaggio dei dati all’interno del Paese e rafforzano il controllo del governo sul movimento delle informazioni. La mossa rispecchiava un approccio simile tra Microsoft e il suo partner locale 21Vianet Group Inc.
Con Tencent, Google avrebbe un alleato ancora più di alto profilo, ma andrebbe anche contro alcuni concorrenti locali, come Alibaba Group Holding Ltd., che gestisce un’importante attività cloud in Cina.
La Cina è il secondo più grande mercato del cloud al mondo, ma le società locali dominano, rendendo la vita difficile per outsider come Google, secondo Synergy Research Group. “Non si può mai dire mai, ma questa è una sfida incredibilmente difficile” – ha detto l’analista di Synergy John Dinsdale. Un rapporto di giugno di Synergy ha classificato Google al quarto posto nel mercato del cloud asiatico, dietro Amazon, Alibaba e Microsoft.
Ricordiamo anche che a gennaio Google ha firmato un accordo di condivisione dei brevetti con Tencent. L’accordo è giunto alla conclusione che le due società avrebbero collaborato allo sviluppo di tecnologie future. Tencent gestisce il proprio servizio cloud e sta costruendo un ecosistema di partner che comprende Cisco Systems Inc., Nvidia Corp. e Deloitte: offre inoltre già un servizio cloud chiamato Tencent Kubernetes Engine, basato proprio su una tecnologia Google. Google potrebbe dunque ospitare servizi, come Gmail, Drive e Documenti, nei data center di Tencent.
A questo punto, non ci rimane che attendere il da farsi. Considerata la complessità dell’opera, il fondatore di Tencent, Pony Ma, che è un rappresentante del Congresso nazionale del popolo cinese, e Inspur, in passato Shandong Electronics Devices Plant, di proprietà statale, potrebbero fornire copertura politica a Google mentre cerca di ottenere l’approvazione delle autorità per operare con le grandi imprese nel paese.
Google ha propagandato i punti di forza della sicurezza e dell’intelligenza artificiale della sua divisione cloud come biglietto da visita. Tensorflow, una libreria di codifica per le applicazioni AI create proprio da Google, sta d’altronde crescendo in popolarità con i ricercatori e gli sviluppatori di software in Cina, e potrebbe funzionare in maniera ancora più efficiente proprio grazie al cloud di Google.
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