L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha tagliato le sue previsioni sulla crescita globale di quest’anno. L’OCSE stima infatti ora che il PIL mondiale raggiungerà il 3% nel 2022, con un declassamento di 1,5 punti percentuali rispetto alla proiezione effettuata a dicembre.
“L’invasione dell’Ucraina, insieme alla chiusura delle principali città e dei porti cinesi a causa della politica zero-COVID, ha generato una nuova serie di shock negativi“, ha dichiarato l’organizzazione parigina nel suo ultimo outlook economico pubblicato poco fa, soffermandosi su quanto la crisi Russia – Ucraina stia determinando enormi ripercussioni sull’economia globale, unitamente ai lockdown del Paese asiatico e alle conseguenti difficoltà nelle catene di approvvigionamento internazionali e nei consumi complessivi.
Anche la Banca Mondiale ha dichiarato martedì di essere diventata più negativa sulle prospettive di crescita globale, affermando che il PIL mondiale raggiungerà il 2,9% quest’anno, una stima inferiore rispetto al 4,1% previsto a gennaio.
Nel suo dossier, l’OCSE ha poi sottolineato come “la crescita sarà notevolmente più debole del previsto nella maggior parte delle economie, soprattutto in Europa, dove l’embargo sulle importazioni di petrolio e carbone dalla Russia è incorporato nelle proiezioni per il 2023″. A fine maggio l’Unione Europea ha imposto un embargo sul petrolio alla Russia, dopo aver deciso il mese precedente di bloccare anche gli acquisti di carbone dal Paese. Il blocco è stato fortemente dipendente dai combustibili fossili russi e la riduzione di alcune di queste forniture da un giorno all’altro avrà un impatto economico significativo.
Tuttavia, la zona euro e gli Stati Uniti non differiscono molto in termini di prospettive economiche. Secondo l’OCSE, la prima crescerà del 2,6% quest’anno, mentre gli Stati Uniti si espanderanno del 2,5%.
Difficoltà in vista anche per le economie emergenti, perché si prevede che saranno le più colpite dalla carenza di scorte alimentari. “In molte economie dei mercati emergenti il rischio di carenze alimentari è elevato, data la dipendenza dalle esportazioni agricole dalla Russia e dall’Ucraina“, ha dichiarato l’OCSE. Quest’anno la Cina dovrebbe crescere del 4,4%, l’India del 6,9% e il Brasile di un marginale 0,6%.
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