La Commissione europea ha aumentato le sue aspettative di inflazione per quest’anno, ma ha dichiarato di attendersi ancora che i prezzi si muovano al di sotto dell’obiettivo della Banca centrale europea del 2% nel 2023. L’istituzione con sede a Bruxelles ha dunque precisato che l’inflazione raggiungerà il 3,5% quest’anno contro una previsione di novembre del 2,2%.
Il dibattito sull’inflazione nel blocco di 19 Paesi membri è piuttosto aspro. Da un lato, alcuni sostengono che le attuali pressioni inflazionistiche si ridurranno e che è necessario un certo grado di allentamento della politica monetaria. Altri sostengono che la BCE ha bisogno di stringere la politica monetaria dopo che l’inflazione ha raggiunto i massimi storici mensili consecutivi.
In questo scenario, il governatore della Bundesbank Joachim Nagel è diventato il secondo banchiere centrale negli ultimi giorni a indicare che la BCE potrebbe alzare i tassi più tardi quest’anno. Tuttavia, la Commissione Europea, il braccio esecutivo dell’UE, ha detto oggi che le pressioni inflazionistiche probabilmente scenderanno il prossimo anno.
“Dopo aver raggiunto un tasso record del 4,6% nel quarto trimestre dello scorso anno, l’inflazione nell’area dell’euro dovrebbe raggiungere il picco del 4,8% nel primo trimestre del 2022 e rimanere sopra il 3% fino al terzo trimestre dell’anno“, ha detto la commissione in una dichiarazione per poi aggiungere che “con l’affievolirsi delle pressioni dovute ai vincoli dell’offerta e agli alti prezzi dell’energia, l’inflazione dovrebbe scendere al 2,1% nell’ultimo trimestre dell’anno, prima di scendere sotto l’obiettivo del 2% della Banca centrale europea per tutto il 2023“.
Così, la commissione ha stimato che l’inflazione annuale nella zona euro salirà dal 2,6% nel 2021 al 3,5% nel 2022, prima di scendere all’1,7% nel 2023. Questi numeri, tuttavia, puntano a una revisione al rialzo delle previsioni di inflazione della BCE nella sua prossima riunione di marzo.
Gli operatori di mercato seguiranno da vicino la riunione per capire se la BCE ridurrà il suo programma di acquisto di obbligazioni o aggiusterà altri termini della sua politica. Qualsiasi cosa la banca centrale decida di fare potrebbe avere un impatto enorme sulla ripresa delle economie della zona euro, alcune delle quali sono state particolarmente colpite dalla pandemia.
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