Il tasso di inflazione della zona euro è salito a un livello record nel mese di novembre, stando a quanto suggeriscono i dati preliminari, stimolando forse nuove domande su ciò che la Banca centrale europea farà con la sua politica monetaria.
L’inflazione principale è arrivata al 4,9% nel mese, rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, oltre la previsione di consenso del 4,5%, e oltre il 4,1% di ottobre. Il dato è il più alto mai registrato nei 25 anni della serie storica.
A contribuire maggiormente all’ultima lettura è stato l’aumento dei prezzi dell’energia. Secondo l’Eurostat, l’energia è sulla buona strada per conseguire il suo più alto aumento annuale dei prezzi a novembre, al 27,4%, dal 23,7% di ottobre.
Peraltro, i dati arrivano proprio in un momento in cui i responsabili delle politiche monetarie rimangono in attesa di ulteriori informazioni su una nuova variante di Covid-19, la Omicron, che è stata segnalata per la prima volta la scorsa settimana in Africa meridionale.
Le restrizioni di viaggio attuate sulla scia della nuova variante stanno sollevando preoccupazioni su come le economie potrebbero reagire nel medio termine: gli esperti sostengono che le società sono meglio attrezzate per affrontare il virus ora rispetto ai primi lockdown del Covid, ma gli operatori di mercato rimangono in ansia per la prospettiva di ulteriori restrizioni.
Ciononostante, i prezzi al consumo sono aumentati ancora una volta nella zona euro a causa dell’aumento dei costi dell’energia e dei problemi della catena di approvvigionamento.
In Germania – un Paese storicamente spaventato dall’alta inflazione – il tasso di inflazione ha raggiunto un massimo di 29 anni a novembre. Sono aumentati del 6% rispetto a un anno fa, come misurato dall’indice armonizzato dei prezzi al consumo. La tendenza è la stessa in Francia, dove il tasso di inflazione ha raggiunto il 3,4% in novembre, la lettura più alta dal 2008.
A questo punto, si attendono le reazioni da parte della BCE, il cui vice presidente Luis de Guindos ha dichiarato che l’istituto ha ancora intenzione di terminare il suo programma di acquisto di obbligazioni di emergenza a marzo…
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