La pandemia da coronavirus continua ad abbattersi su tutto il mondo, lasciando intendere che il picco globale dei contagi è molto, molto lontano. Dramma umanitario e sociale a parte (ma mai accantonato), è altresì lecito cercare di comprendere quali saranno, per l’Italia, le conseguenze dell’impatto economico del COVID-19, che dovrebbe portare a un brusco arresto di un Prodotto Interno Lordo già in sofferenza. Insomma, il 2020 vedrà l’Italia entrare con entrambi i piedi in una dura recessione economica. Ma quanto grave?
Lo scenario peggiore secondo Ref
Cominciamo subito con lo scenario peggiore, che è quello elaborato dal centro di ricerca Ref. Secondo gli esperti dell’istituto, infatti, nella prima metà del 2020 il Pil dovrebbe contrarsi del 3% nel primo trimestre rispetto al quarto del 2019, e poi di un altro 5% nel secondo trimestre sul primo quarto 2020. Il rimbalzo del Pil sarà possibile, ma solamente a partire dal terzo trimestre.
Le motivazioni di tale scenario non certo incoraggiante non sono una novità. Per il Ref, infatti, “l’impatto economico dell’epidemia aumenta. La chiusura delle attività in Italia durerà più a lungo e si sta estendendo a tutti i Paesi occidentali”, e ai blocchi produttivi di molte attività dei servizi “si aggiunge la caduta dell’attività in diversi settori dell’industria, con chiusure di impianti, iniziate dalla scorsa settimana”.
Le previsioni di Fitch
Scenario negativo, ma meno tetro, per l’agenzia di rating Fitch. Secondo gli esperti dell’istituto, infatti, il 2020 dovrebbe “limitarsi” a una chiusura con il segno negativo per il 2%, sulla scia di una recessione che – evidentemente – sarà globale, e non solo italiana.
“Abbiamo quasi dimezzato le nostre previsioni di crescita globali per il 2020 a +1,3% dal +2,5% del dicembre 2019” – sottolineano da Fitch, evidenziando poi come l’interruzione dell’attività economica in Italia sia paragonabile a quella legata a conflitti militari, disastri naturali o crisi finanziarie.
Le opinioni del Fondo Monetario Internazionale (FMI)
Pil in recessione anche per il Fondo Monetario Internazionale, secondo cui il calo del Pil per il 2020 sarà dello 0,6%, contro un incremento dello 0,5% delle stime precedenti al coronavirus. Congiuntamente, il FMI stima anche un debito pubblico in crescita al 137% e un deficit al 2,6%.
Nel suo report, il FMI ha lodato l’Italia per la risposta decisa al coronavirus, e sostiene le priorità del governo italiano che – si legge – sono “giustamente concentrate nel combattere la pandemia e sostenere la sanità, i lavoratori, le aziende e le famiglie”. Il FMI conclude infine affermando che le autorità italiane ben hanno fatto nella “loro prudente attuazione della politica di bilancio nel 2019 che è stato meglio delle attese” e per i progressi “nel rafforzamento delle banche”.
Ad ogni modo, l’istituto riconosce comunque che il bilancio peggiorerà a causa degli effetti della pandemia, e “dà il benvenuto al piano delle autorità di portare avanti un risanamento di bilancio di medio termine, una volta che la pandemia” sarà passata.
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