Il 2020 sarà l’anno di una nuova crisi finanziaria? Mentre nel mondo cresce la paura per il coronavirus arrivato dalla Cina, gli investitori che tendono a guardare più nel lungo termine sono alle prese con le paure per una possibile nuova crisi finanziaria. Quanto c’è di vero in questi timori? Il mondo corre davvero il rischio di tornare nuovamente a ballare come avvenne già anni fa?

Prima di scendere nel dettaglio del post è bene fare una doverosa precisazione. In questo articolo si parlerà di crisi finanziaria e non di crisi economica. Le due questioni, per quanto in qualche modo collegate, sono comunque completamente diverse. Se vuoi approfondire il discorso relativo alla crisi economica, ti rimando ad approfondimenti sulle previsioni economiche 2020 di cui mi sono occupato alla fine dello scorso anno.

Fatta questa premessa, passo ora ad esaminare l’argomento centrale del post: ci sarà una crisi finanziaria nel 2020 oppure le paure, comunque presenti sui mercati in questo momento, sono eccessive?

E’ innegabile che in questo frangente i catastrofisti abbiano un forte appeal. Ma al di là del pessimismo cosmico di alcuni è un dato di fatto che le crisi finanziarie “arrivano quando il rischio si accumula in sordina, senza essere notato” come a suo tempo affermò Lord Nicholas Stern della London School of Economics.

Ancora più lucido sembra invece essere Jeremy Grantham secondo il quale la prossima crisi finanziaria esploderà a causa della carbon bubble. Ora Grantham non è una persona qualsiasi ma è uno degli analisti che meglio di tutti aveva previsto la crisi del 2008. Questo significa che le sue parole devono essere tenute in debita considerazione.

Parlare di carbon bubble significa fare riferimento ai cambiamenti climatico e in effetti il passaggio è appunto questo: la crisi finanziaria potrebbe avere inizio con il crollo delle quotazioni delle società petrolifere. Sarà davvero così?

Prima di scendere ancora più nel dettaglio, ti ricordo che anche nel caso in cui ci dovesse essere una crisi finanziaria nel 2020, nulla è perso. Grazie al CFD Trading, infatti, puoi continuare a guadagnare semplicemente scommettendo su un ribasso dei prezzi.

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Carbon Bubble cosa è

Cosa si intende con il termine di carbon bubble? E’ possibile avere una definizione di queste parole inglesi? Di carbon bubble si iniziò a parlare dal 2013. Con queste parole si indica un violento crollo delle quotazioni delle società energetiche dovuto ad una forte svalutazione delle scorte dei fossili combustibili. In soldoni, secondo questa teoria, i combustibili fossili non potranno più essere usati a causa dei cambiamenti climatici.

La bolla del carbone, quindi, altro non è che un effetto del riscaldamento globale. Se l’aumento della temperatura terrestre da qui al 2100 dovesse essere superiore ai 2 gradi allora le conseguenze climatiche generate sarebbero irreversibili.

In pratica l’impennata delle emissioni, costringerebbe i governi a bloccare l’uso di combustibili fossili per non aggravare, ancora di più, lo stato di salute del pianeta. Il blocco (ultimo passaggio) provocherebbe la bolla.

In sintesi, quindi, la carbon bubble si configura come il risultato finale di una catena di eventi negativi.

Carbon Bubble conseguenze

Ma quali sarebbero le conseguenze della bolla del carbone in termini finanziari? I numeri sono terribili: con la carbon bubble ci sarebbe un impatto sull’economia compreso tra 1 e 4 trilioni di dollari. Le borse perderebbero ben il 50 per cento oltre a tutte le altre conseguenze connesse con la vivibilità stessa del pianeta.

Qui mi fermo con l’analisi degli effetti perché penso che il messaggio che voglio far passare sia chiaro: lo scoppio della carbon bubble avrebbe effetti negativi molto forti. Ma un simile scenario è davvero possibile? Per saperlo non devi far altro che leggere il paragrafo successivo.

Crisi finanziaria 2020 per bolla del carbone: ma è vero?

Lo dico subito: secondo molti analisti non sarà la carbon bubble a creare la prossima crisi finanziaria 2020 anche perché ad oggi non ci sono pericoli imminenti. Gli stessi dati non bastano a dire se le scorte di combustibili fossili sono sopravvalutate o meno.

E’ vero che lo sviluppo delle fonti energetiche alternative ha bisogno di tempo ma se davvero dovesse esserci una bolla speculativa sui titoli energetici, di esse ad oggi non ci sono segnali. Anche nel caso in cui ci dovessero essere avvisaglie di una crisi finanziaria causata dai cambiamenti climatici, bisognerebbe sempre considerare l’effetto compensatori generato dallo sviluppo dell’economia verde.

Attenzione perché questi non sono discorsi campati in aria. Christine Lagarde della BCE ha fatto sapere che è sua intenzione studiare l’introduzione di novità nei modelli della banca in modo tale da tenere conto della questione climatica. Insomma tutto si muove e sinceramente non c’è nessuno che è in attesa passiva dell’irrecuperabile ossia della bolla del carbone.

Ovviamente tutte queste novità possono creare l’ambiente ideale per investire. Scegliendo il CFD Trading puoi cogliere i cambiamenti in atto e provare a trarre profitto. I Contratti per Differenza ti consentono di investire su sottostanti molto diversi tra loro ed è per questo che sono l’ideale in questi casi.

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Crisi Finanziaria 2020 previsioni

Studiando alcuni grafici aggiornati è possibile cogliere (oppure non cogliere nel caso in cui non ci siano) i segnali sull’imminente arrivo di una crisi finanziaria nel 2020. In particolare dal grafico su Amundi su MSCI World Energy puoi evincere come sia in atto un trend ribassista del 2018. Questo lascia dedurre che non dovrebbe esserci un imminente pericolo di crollo delle quotazioni. Per loro natura, infatti, tutte le bolle scoppiano al termine di un prolungato periodo di rialzo che sembra non avere limiti. Non è questo il caso.

Inoltre c’è anche un secondo elemento che induce a stare sereni. La volatilità che si affianca al calo è comunque contenuta e questo è un chiaro segnale che non sono in atto manifestazioni di panico tra gli investitori.

In conclusione il solo modo per riuscire a prevedere le bolle è quello di capire come gestire le fasi di crisi.

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