Il 2019 volge al termine e tra gli analisti cresce l’attesa per l’inizio del nuovo anno. Come tradizione impone, in queste ultime settimane dell’anno, banche d’affari, broker e esperti pubblicano report e analisi dettagliate contenenti stime e previsioni sul 2020. In alcuni precedenti post, ci siamo occupati delle previsioni economiche 2020 e delle stime sul possibile andamento dell’economia mondiale il prossimo anno. Si tratta di punti di vista che però possono essere molto utili per definire strategie trading operative.

Dopo aver esaminato le stime degli analisti sugli scenari economici, in questo post porteremo un ulteriore contributo all’analisi rivolgendo la nostra attenzione su quelli che saranno i temi caldi del prossimo anno. Molto utile per esaminare questo aspetto è il report redatto da Zehrid Osmani, Head of Global Long-Term Uncostrained di Martin Currie (gruppo Legg Mason).

Secondo l’analista i temi caldi per il prossimo anno saranno 8: ritmo del cambiamento tecnologico, elezioni presidenziali americane, Brexit, cyber security, inflazione, andamento economico della Cina, politiche delle banche centrali, crescita economica globale.

Nei prossimi paragrafi analizzeremo, uno per uno, i temi caldi del 2020.

La corsa del mondo sarà ancora più veloce

Grazie all’afflusso di capitali, il ritmo del cambiamento tecnologico appare accelerato e soprattutto destinato ad intensificarsi ulteriormente.

In tanti ambiti economici il rischio di dover affrontare una disruption ha subito un aumento. I casi di players che sono stati capaci di entrare sui mercati insidiando gli operatori più tradizionali sono sempre più frequenti. Tutto questo avviene grazie alla crescente facilità di accesso alle informazioni che è il vero traino dell’innovazione. Secondo Legg Mason il rischio di disruption potrebbe addirittura crescere con il passare del tempo.

Per tale ragione gli investitori dovrebbero valutare un approccio basato sull’assunzione dei rischi di disruption per aziende o interi settori.

Tra i comparti che potrebbero godere di una luce particolare ci sono quello dei trasporti, quello dell’energia e ancora il segmento servizi pubblici e quello finanziario. Quest’ultimo sarà chiamato a tenere in debita considerazione i cambi di aspettativa dei clienti.

Elezioni americane

Il secondo tema caldo nel 2020 saranno le elezioni americane. Tutte le previsioni dicono che le prossime elezioni Usa saranno molto combattute. Di conseguenza un faro sarà accesso sulle politiche economiche dei vari candidati.

Tutto questo non potrà non avere un effetto sull’andamento delle azioni e, in particolare, sulla prestazione di alcuni settori ciclici come finanziari e sanitari. Quando si parla di elezioni non ci sono mai certezze ed è per questo motivo che gli analisti suggeriscono di restare prudenti.

Brexit

Contrariamente a quella che è la vulgata dominante gli analisti di Legg Mason, la Brexit non può essere ancora considerata una faccenda (spinosa) chiusa. Per gli analisti l’incertezza continua ad essere alta mentre sullo sfondo ci sono le prossime elezioni nel Regno Unito. Legg Mason ritiene che non si possa dire con certezza se si conservatori riusciranno o meno a ottenere la maggioranza in Parlamento. La posta in gioco, quindi, resta altissima. Non essendoci ancora chiarezza su modalità e tempi della Brexit (non essendoci certezza su quello che sarà l’esito delle elezioni) è logico che l’economia del Regno Unito e dell’UE continueranno a mantenere un profilo di incertezza.

Cyber Security

Gli analisti sono convinti che nel corso del 2020 ci sarà ancora più attenzione ai temi della sicurezza informatica. Le previsioni fanno riferimento ad un aumento degli investimenti delle aziende in cyber security. Questo percgè dovrebbe anche crescere la consapevolezza dei rischi di governance, reputazione e amministrazione. Legg Mason ritiene possbile un ulteriore attacchi informatici. Come in un circolo vizioso questo aumento porterà le aziende ad allocare una parte crescente del poprio budget nelle tecnologie IT.

Assenza di pressione inflazionistica

Le previsioni sull’inflazione per il 2020 sono piatte. L’aumento delle pressioni inflazionistiche a livello globale sarà infatti sempre più contenuto. Essendo l’inflazione dei salari uno dei fattori chiave delle pressioni inflazionistiche nei mercati sviluppati, sarà necessario monitorare con molta attenzione il quadro in evoluzione. 

Gli analisti di Legg Mason vedono un margini limitato di aumento dell’inflazione salariale anche a causa della crescente automazione e delle pressioni dei mercati emergenti. Inoltre se la crescita globale conferma di essere lenta, anche l’inflazione si muoverà molto adagio. Con la bassa inflazione sarà necessario fare i conti per molti anni avvenire. 

Nessun hard-landing della Cina

Con riferimento alle previsioni sull’andamento dell’economia cinese nel 2020, Legg Mason ritiene che Pechino sarà capace di evitare un hard-landing. La guerra commerciale Usa-Cina proseguirà anche nel prossimo anno andando ad inquadrarsi in una più ampia disputa geopolitica tra i due colossi. Ad ogni modo, come con l’inflazione, anche per quello che riguarda le tensioni commerciali, è meglio abituarsi perchè nulla sarà più come prima. 

Politiche monetarie accomodanti

Per tutto il 2020 le politiche monetarie delle banche centrali continueranno ad essere accomodanti. Questo approccio sarà da sostegno ai mercati. In particolare investire in azioni nel 2020 significherà fare i conti con l’eterno braccio di ferro tra titoli growth e value.

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Oltre alle decisioni delle banche centrali, gli investitori dovranno anche guardare a come i tassi sono diventati bassi e a quanto potranno ancora scendere prima di posizionarsi. Va anche tenuto conto che le pressioni inflazionistiche sono basse e che le spinte deflazionistiche sottostanti sono invece forti.

Crescita economica globale 2020 sui livelli attuali

L’andamento dell’economia globale nel 2020 dipenderà dalle tensioni commerciali Usa-Cina. E’ possibile che le previsioni cambino leggermente a seconda dell’intensità dello scontro in atto tra i due paesi. Alla luce della situazione attuale Legg Mason ritiene che la crescita economica possa restare stabile ai livelli atttuali.

Non è da escludere che il prossimo anno possa ritornare il dibattito sull’aumento del rischio di recessione. Se così dovesse essere, sarebbe necessario tornare a discutere sulla gravità dell’ipotizzata recessione. 

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